Inchiesta percolato: sindaco Di Girolamo, assessori e tecnici comunali a processo. Chiesti 20 rinvii a giudizio

TERNI – Sindaco, assessori e tecnici del Comune di Terni sotto accusa. Il sostituto procuratore, Raffaele Iannella ha infatti chiesto il rinvio a giudizio per i venti indagati nel maxi processo per l’inchiesta sullo smaltimento del percolato nell’ex discarica di Villa Valle.

Tra gli indagati figurano il sindaco Di Girolamo, Luigi Bencivenga, Libero Paci, Roberto Fabbrini, Sandro Piermatti, Maria Bruna Fabbri, Silvano Ricci, Marco Malatesta, Renato Bartolini, Simone Guerra (assessori della prima giunta Di Girolamo), Stefano Bucari, Emilio Giacchetti, Francesco Andreani, Giorgio Armillei, Carla Riccardi, Cristhia Falchetti Ballerani, Daniela Tedeschi (l’attuale giunta) e tre tecnici comunali: Luciano Sdogati, Maurizio Galli e Marco Fattore.

Per loro l’udienza preliminare è stata fissata dal gup Maurizio Santoloci per il 12 ottobre prossimo.

Il pm contesta ai 17 amministratori, in concorso con i dirigenti comunali la presunta violazione dell’articolo 353 (Turbata libertà degli incanti)primo e secondo comma del codice penale. Quelle gare in economia legate al percolato ripetute negli anni – sempre secono il pm – configurano la turbata libertà degli incanti perché avrebbero violato le direttive comunitarie sulla gestione degli appalti pubblici per tutelare la libera concorrenza.

A dare la notizia fu lo stesso sindaco, Leopoldo Di Girolamo tramite un comunicatio pubblicato sul sito del Comune. «Il provvedimento del pubblico ministero – disse – riguarda i tecnici comunali che hanno avuto un ruolo nelle procedure e gli amministratori comunali che le hanno approvate». Sottolineando «la massima fiducia nell’operato della magistratura» e la «convinzione di aver agito nel rispetto della legge per affrontare un’ emergenza ambientale complessa e difficilmente gestibile».

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