Inchiesta Spada, il consulente Camporesi: “Tutto lecito e a norma”

TERNI – “Tutto lecito, e tutto a norma”. Il consulente della Terni Reti, Roberto Camporesi, si difende davanti al gip del Tribunale di Rimini che lo ha interrogato su delega del suo omologo ternano.

In questa nuova fase dell’inchiesta Spada (che ha portato all’arresto dell’assessore al Bilancio del Comune di Terni Vittorio Piacenti D’Ubaldi, l’amministratore unico di Terni Reti Vincenzo Montalbano Caracci e del consulente riminese Camporesi) gli inquirenti sono tornati a lavoro per trovare ulteriori riscontri e materiale.

Nel mirino della Procura gli affidamenti di collaborazioni uscite sia dal Comune che dalla società partecipata Farmacia Terni proprio a favore del commercialista dal 2012 al 2017.

Consulenze perpetrate nel tempo, anche dopo il mega blitz della Finanza negli uffici di Palazzo Spada del 2016.

Nelle ultime ore il legale di fiducia di Vittorio Piacenti D’Ubaldi, l’avvocato Attilio Biancifiori, sta predisponendo l’istanza di presentare al Tribunale del riesame di Perugia con cui chiederà la revoca degli arresti domiciliari per il suo assistito.

Nessun riesame all’orizzonte, invece, per Vincenzo Montalbano Caracci: la misura dei domiciliari varrebbe se il consulente si trovasse a Terni.

Ma dal 23 dicembre è a Mazara del Vallo, dove risiede.

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