Istituto Briccialdi di Terni, presidente Bisconti: “L’Istituto non è un oggetto di mercato, penserò a modificare il documento”

TERNI – “Ritengo che quello che è uscito dal consiglio comunale all’esito degli emendamenti, sia uno scempio amministrativo”. Sono parole di dispiacere e amarezza quelle del presidente dell’Istituto Briccialdi di Terni, Vincenzo Bisconti.

“Non ritengo che il Briccialdi – ha detto il presidente – debba essere oggetto di mercato, di consorterie di corrente politica. L’unico risultato ottenuto dagli emendamenti di Cavicchioli è stato quello di prevaricare il lavoro di mesi delle commissioni dei tecnici dell’amministrazione comunale e del Briccialdi per produrre un documento improcedibile.

Il documento uscito dal consiglio comunale è un documento varato in sfregio dei principi dell’ordinamento giuridico italiano e in sfregio delle norme in diritto amministrativo.

Cercherò di trovare il modo di modificare il documento, rendendo procedibile l’intenzione originaria dall’amministrazione espressa all’unanimità dalla seconda commissione consiliare. Sono rimasto al mio posto, a fare il mio lavoro, perchè me lo hanno chiesto due persone autorevoli come il sindaco di Terni, Leopoldo di Girolamo, ed il presidente della Fondazione Carit, Luigi Carlini”.

Il Presidente Bisconti poi tuona: “Chiederò l’intervento della magistratura, chiederò l’autorizzazione alla Corte dei Conti affinchè esamini tutta la documentazione e tutta la sostanza dei rapporti tra questo Istituto e l’amministrazione comunale e chiederò di rendere procedibile tutto ciò che sottoporrò al suo vaglio.

Avvierò anche una richiesta al Tribunale amministrativo per il riconoscimento – per via giudiziaria – del diritto di questa istituzione di essere statalizzata.”

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