La rabbia dei dirigenti scolastici umbri: nutrita battaglia a Roma il 30 ottobre

PERUGIA – Sarà una manifestazione pacifica, ma ferma, quella dei dirigenti scolastici italiani, pronti a rivendicare con forza la modifica del Decreto Legislativo 81, che li individua come datori di lavoro, addossando loro tutte le responsabilità, in capo alla sicurezza degli edifici scolastici.

Una protesta perché si vogliono scuole sicure per gli alunni: non edifici – colabrodo, rispetto ai quali viene addossata ogni responsabilità ai dirigenti, senza avere peraltro alcun mezzo per intervenire.  che i dirigenti umbri hanno affrontato da tempo, con azioni anche eclatanti, che li ha portati a minacciare  nell’estate del 2017, la riconsegna delle chiavi delle scuole ai prefetti, se non si fosse aperto un  tavolo negoziale serio, sui temi della sicurezza e della responsabilità sui luoghi di lavoro.

Tavolo che si è poi, effettivamente aperto in Regione, ma che ha visto i D.S. sempre sul “piede di guerra” per garantire ai propri studenti e al proprio personale le misure minime di sicurezza nelle quali operare.

Con determinazione, pertanto, una nutrita delegazione di Dirigenti umbri marcerà compatta, al fianco dei tanti colleghi e di Franca Principe, recentemente condannata per un incidente occorso ad un suo studente,  il prossimo 30 ottobre, a Roma, per chiedere tutela contro delle norme che non solo vengono considerate ingiuste ma anche pericolose per chi frequenta le scuole.

A differenza delle altre Pubbliche Amministrazioni , nella scuola tutto è in capo all’unica figura dirigenziale . Tante, troppe responsabilità, senza adeguati strumenti per svolgere al meglio i propri compiti. Serve sia una semplificazione, un nuovi modello di governace, e un riconoscimento economico per le accresciute responsabilità professionali.

I Dirigenti Scolastici dell’Umbria parteciperanno con totale e convinta adesione agli appuntamenti di protesta che dovranno essere tutte atte a  sottolineare l’assoluta esigenza di riposizionare la Dirigenza Scolastica in una condizione di sicurezza del proprio lavoro rispetto alla  sostenibilità dei carichi di lavoro, e per rivendicare con forza la piena adeguatezza degli organici del personale ATA che deve occuparsi, in condizioni spesso logisticamente precarie, della vigilanza e della cura dei locali scolastici.

E i Dirigenti Scolastici Umbri saranno in prima fila, determinati a farsi ascoltare dai diversi interlocutori .  Presidi in rivolta, insomma, per tutelare il benessere della scuola tutta.