Perugina: il ministero dello Sviluppo Economico “convoca” la Nestlè

Sulla vertenza della Perugina si muovono il mondo delle istituzioni e quello della politica. La notizia più importante delle ultime ore è l’interessamento del Mise. La situazione dello stabilimento Nestlè Perugina di San Sisto, infatti, è fra gli argomenti al centro dell’incontro istituzionale promosso dal Ministero dello sviluppo economico con la multinazionale Nestlè per esaminare le prospettive produttive del Gruppo in Italia. Lo ha annunciato lo stesso Ministero.
La convocazione al tavolo ministeriale fa seguito agli incontri ed interlocuzioni avuti dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che proprio nei primi giorni di agosto aveva chiesto al Ministero la convocazione del tavolo sulle questioni relative allo stabilimento di San Sisto. Ora si è in attesa della data di convocazione dell’incontro al Ministero, a cui seguirà – come annunciato – da parte della Regione Umbria l’immediata convocazione del tavolo regionale con tutti i soggetti interessati.
Sul fronte politico, il gruppo consiliare del Pd, a Palazzo dei Priori ha presentato un ordine del giorno in cui si dice che non c’è più tempo da perdere “la situazione è grave ed occorre un cambio di passo da parte dell’amministrazione cittadina”. Nell’odg si impegna il sindaco e la giunta “ad attivarsi seriamente, non con la superficialità dimostrata negli scorsi mesi, rispetto alla situazione d’emergenza che si registra allo stabilimento della Nestlé-Perugina di San Sisto contro il ridimensionamento ed i licenziamenti in concerto con tutti i livelli istituzionali”.
Sul fronte sindacale, invece, è Uila Uil a farsi avanti. “La Perugina – dice il segretario Daniele Marcaccioi – non ha mai vissuto un periodo come quello che si prospetta, così complicato e con questo calo di volumi. Anche se, notizia di oggi, sembra che i volumi produttivi tornino a crescere di circa 1,5 tonnellate di tavolette nell’anno in corso e che dovrebbero a breve rientrare i primi stagionali, la situazione resterà difficile. Occorre trovare soluzioni in termini di produzioni”.
Il segretario Uila, che sollecita l’appoggio delle confederazioni sindacali e delle istituzioni, chiede all’azienda di studiare nuove strategie produttive.
“Nestlé – dice Marcaccioli – provi a inventare qualcosa, magari cioccolato fatto in Perugina, complementare o succedaneo al caffè, una tazzina modellata, un cucchiaino da associare a ogni confezione di cialde. Se non è caffè che sia altro. Se c’è la volontà politica qualche altra produzione può e deve arrivare a San Sisto. Si investa in pubblicità, marketing e nuove tecnologie. I lavoratori sono pronti, se lo meritano, se lo merita la storia dello stabilimento e della città”.
Nei prossimi giorni la Rsu metterà in piedi un incontro con le segreterie regionali di categoria Fai, Flai e Uila e confederali di Cgil, Cisl e Uil per “pianificare il percorso – ha concluso Marcaccioli – che le porterà ad assumere iniziative per far capire a Nestlè che la Perugina non è solo la storia ma anche il futuro della città e dei lavoratori dello stabilimento di San Sisto”.

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