Lavoro, più di seimila opportunità ma le imprese non trovano il profilo professionale giusto

PERUGIA –  La domanda di lavoro delle imprese della Provincia di Perugia è prevista in crescita, ma in aumento è anche la difficoltà a trovare i profili professionali necessari. Lo rileva, per il primo trimestre dell’anno, il Sistema informativo Excelsior per l’occupazione e la formazione che compone il quadro previsionale della domanda di lavoro e dei fabbisogni professionali e formativi espressi dalle imprese. Un progetto di Unioncamere, ministero del Lavoro e Unione Europea, realizzato con la collaborazione delle Camere di Commercio.

Dai dati emerge che saranno 6.120 le opportunità di lavoro offerte nei primi 90 giorni del 2017. Destinate ad assunzioni di dipendenti saranno 2.270 (il 37% del totale), 1.530 (25%) per contratti di somministrazione-interinali e 2.320 (38%) per quelli di collaborazione a progetto e altre modalità di lavoro dipendente. Delle 2.270 assunzioni di dipendenti per il 49% si tratterà, come sottolinea in una nota il presidente della Camera di Commercio di Perugia Giorgio Mencaroni, “di posti di lavoro di qualità, stabili”, con contratti a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre il 51% sarà costituito da contratti a termine, a tempo determinato o altri con durata predefinita. Le metà circa delle assunzioni di dipendenti sarà fatta indifferentemente dal genere, mentre nel 30,7% dei casi si richiede personale maschile e nel 18,5% femminile. “La disoccupazione come primo problema italiano, umbro e anche perugino – afferma ancora Mencaroni – e su questo fronte il 2017 si apre con una indicazione forte che viene dal mondo dell’impresa provinciale, che nonostante le difficoltà persistenti, esprime una forte volontà di investire in risorse umane. Da sottolineare il fatto che di tutte le assunzioni di dipendenti 34 su 100 saranno destinate a giovani con meno di 30 anni. Purtroppo, sorprende scoprire in crescita il dato sulle possibilità di reperimento di determinati profili professionali: per 22 posti su 100 le imprese prevedono di incontrare forti difficoltà a trovare quelli desiderati e necessari”.

Il 20% delle assunzioni sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, ossia profili “high skill”, sotto la media nazionale del 22%. Nel 56% dei casi le imprese richiedono esperienza lavorativa. “Proprio la rilevanza che le imprese attribuiscono al fattore esperienza evidenzia quanto sia importante acquisire già nel percorso formativo pratica diretta del contesto d’impresa. Un aspetto, questo, sul quale la riforma della scuola interviene introducendo in maniera strutturale negli istituti tecnici e nei licei periodi di alternanza tra scuola e lavoro”, osserva Mencaroni che inoltre ricorda come “su questo aspetto e su quelli riguardanti il miglioramento dell’orientamento scolastico e dell’occupazione, la recente riforma delle Camere di commercio ha attribuito al sistema camerale nuove importanti funzioni, all’interno delle quali si inserisce anche l’analisi dei fabbisogni”. Tra le professioni più richieste ci sono: personale generico, commessi e altro personale vendite, cuochi e camerieri, personale di segreteria e servizi generali, tecnici informatici, conduttori di mezzi di trasporto, operai specializzati, ed anche quelle definite “professioni introvabili” come ingegneri e specialisti in discipline scientifiche ed operai metalmeccanici e elettromeccanici. Il livello di istruzione maggiormente richiesto per le assunzioni previste nel primo trimestre 2017 è il diploma di scuola media superiore (35,3% del totale). La quota dei laureati tocca l’11,1%, ben lontana sia dalla media nazionale del 16,8% che da quella del Centro Italia che raggiunge il 18,9%. Per il restante 33,6% delle assunzioni non è stata indicata alcuna formazione specifica.

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