Le regole dell’antiterrorismo fanno saltare la Notte Bianca di Passignano

PERUGIA – La Notte Bianca di Passignano è l’emblema delle difficoltà causate dall’ordinanza Gabrielli alla realizzazione degli eventi. Un’iniziativa da 10mila presenze che si è trovata a far fronte alle nuove regole che imponevano, tra l’altro, almeno 40 addetti alla sicurezza, autobotti per l’anticendio e un estintore ogni 200 metri. E’ arrivata dunque la bandiera bianca, ammettendo che non c’erano le condizioni. Il Comune, non essendo l’ente organizzatore, non ha potuto che prendere atto della decisione.

Ma il panorama nazionale non è diverso da quello umbro. Diverse sono le sagre e gli eventi saltati. Per far fronte a questo è dunque arrivata la direttiva del Capo di Gabinetto del ministero dell’Interno Mario Morcone. Il Viminale ha differenziato i livelli di pericolosità di una manifestazione, attraverso una circolare si è preso a riferimento il “modello Roma”, ovvero le linee guida predisposte dalla prefettura di ROma che classificano le misure da attorare in base ad alcuni parametri. C’è, da qualche giorno, una ‘patente’ a punti che valuta undici variabili e decide se l’evento in questione ha una pericolosità bassa, media o alta. Si deve tenere conto della periodicità, ma anche per esempio della condizione dei partecipanti: se rilassati, eccitati o aggressivi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.