Legge elettorale, scelto come testo base la proposta del Pd, baruffa in commissione

Scelta della proposta di legge del Partito democratico quale testo base, convocazione lunedì 22 dicembre, alla fine della seduta d’Aula dell’Assemblea legislativa, della prossima riunione della Commissione. Questo è quanto deciso dalla Commissione speciale per le
riforme statutarie e regolamentari nella seduta odierna.

Quella di oggi è stata una seduta in cui questioni tattiche e procedurali sembrano aver  giocato la loro parte, come dimostrato dalla votazione sulle tre questioni sopradescritte. La scelta del testo del PD come base della discussione è stato infatti votato da Monacelli (Udc), Nevi (FI), Mantovani (UP-Ncd) e Smacchi (PD), mentre Goracci (Comunista umbro), Brutti (Idv), Stufara (Prc-Fds) hanno votato contro, Buconi (Psi) si è astenuto e Zaffini non ha partecipato alla votazione.

Sulla quella riguardante invece la proposta Mantovani, poi respinta, si sono espressi a favore Goracci, Nevi, Monacelli, Mantovani, Stufara e Zaffini, mentre contrari si sono espressi Smacchi e Buconi (occorre ricordare che il voto in Commissione è ponderato, ciascun commissario esprime cioè i voti del gruppo consiliare che rappresenta).

La proposta di convocazione al 22 dicembre, fatta dal presidente Smacchi è stata infine approvata con il suo  voto favorevole e con quello di Buconi, contrari Nevi, Monacelli, Mantovani, Brutti e Stufara.

In sostanza le posizioni in campo si possono riassumere, molto sinteticamente, in questo modo: PD e Psi intendevano sottoporre i testi delle
due proposte (“soprattutto quello del PD”) a verifiche tecniche e di legittimità anche costituzionale, prima di avviare il confronto vero e
proprio in Commissione. Le altre forze politiche insistevano invece per iniziare subito la discussione senza “rinvii”. Sullo sfondo i temi di
più acceso contrasto: in primo luogo la questione relativa al premio di maggioranza, con indicazione della soglia minima ed eventuale doppio turno. Il lavoro della Commissione ricomincerà quindi lunedì 22 sul testo del PD, definito come documento base, ma rimane in discussione anche quello di UP-Ncd, come pure  eventuali altri emendamenti che saranno nel frattempo presentati.

A margine della riunione Mantovani ha accusato Pd e Psi di aver di fatto impedito, avvalendosi del voto ponderato, che la legge elettorale venisse votata entro la fine dell’anno, come promesso ai cittadini dell’Umbria. A stretto giro è arrivata la replica del presidente della Commissione, Andrea Smacchi: ““Nessun intento dilatorio da parte mia o del Partito democratico. Piena  disponibilità anche nel periodo festivo a  lavorare sul nuovo testo di legge elettorale e votarlo. Il Pd intende portare avanti i capisaldi  della propria proposta in maniera chiara, senza nessuna marcia indietro, ma verificandone e correggendone gli eventuali vizi di legittimità, per poter approvare un testo chiaro, efficace e rispettoso dei criteri fondamentali di democrazia e di rappresentatività politica e territoriale”.

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