L’Enel intende bonificare l’area Valnestore e il Comitato ‘Soltanto la Salute’ vuole fare chiarezza

PIEGARO – L’Enel intende bonificare l’area Valnestore. Sarebbe questa la notizia della multinazionale che potrebbe comportare la bonifica dei terreni inquinati, compresi quelli appartenenti ai privati e quelli invece già da tempo venduti. Continua quindi la battaglia di duecentocinquanta famiglia della Valnestore che attraverso il Comitato ‘Soltanto la Salute’ si sono mobilitata per fare chiarezza anche con l’inchiesta iniziata circa due anni fa, se l’incidenza dei tumori nell’area (soprattutto in concomitanza con l’ex centrale Enel) sia dovuta all’interramento di ceneri e rifiuti che per anni avrebbe interessato la valle. Una notizia certamente importante per il territorio di Piegaro dove proprio a Pietrafitta, ormai dismessa da anni, giace appunto l’ex centrale. Intanto l’avvocato Valter Biscotti che rappresenta le famiglie della Valnestore e con cui ha presentato numerosi esposti si domanda: “C’è per caso in atto un tentativo di auto assoluzione da parte dell’Enel invocando e applicando per l’attività di bonifica richiesta l’art. 245? Perché l’Enel diventa così improvvisamente benefattore verso la Valnestore? Non sarà che l’eventuale ed improvvisa generosità e disponibilità sia legata alla sua partecipazione alla realizzazione di un nuovo impianto industriale da novanta milioni di euro, con una nuova ciminiera da far ‘digerire meglio’ agli abitanti della Valnestore?”. In base al decreto legislativo sulle Norme in Materia Ambientale, sono due le procedure previste: gli interventi di messa in sicurezza, di bonifica e di ripristino ambientale disciplinate dal presente titolo possono essere comunque attivate su iniziativa degli interessati non responsabili (art 245) e non solo dei diretti responsabili (art 242)”.  E qui sta il nodo da sciogliere: “L’attività di bonifica è certamente importante e doverosa – è stato spiegato in conferenza – ma era un preciso impegno già persistente sin dalla chiusura della vecchia centrale, un impegno mai rispettato, tanto che ad esempio, ancora oggi nella zona dove insistono le draghe ci sono perdite persistenti di PCB sui terreni circostanti, materiali particolarmente pericolosi, dannosi per la salute e che hanno inquinato per trent’anni i terreni circostanti. In ogni caso non possiamo dimenticare come le ceneri volanti che per decenni gli abitanti di Piegaro e Panicale e zone limitrofe hanno respirato, possono aver provocato morti e malattie”. E inattesa di conoscere i risultati dello studio epidemiologico e dell’inchiesta del Noe e dell’Arpa, coordinata dalla procura della repubblica, gli abitanti della zona sono, rappresentati dal Comitato sono stati chiari nell’opporsi alla possibilità di far nasce una nuova realtà industriale. Al contrario chiedono un rilancio e una rinascita della vallata dato che ormai sembra certa la relazione tra le numerosi morti o malattie attestate, quali il tumore, e le attività svolte dalle centrali a carbone.

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