Meningite, in Umbria nessun allarme. Barberini: “Zero casi nel 2016, ma massima attenzione”
L’assessore regionale alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini, fa il punto della situazione sulla questione meningite in Umbria, rassicurando i cittadini: “Nel 2016, non c’è stato nessun caso di meningite da menicongocco B o C, attualmente non c’è alcun allarme e non ci sono focolai epidemici in corso, resta comunque massima l’attenzione vista la diffusione in regioni vicine come la Toscana. Se dovessero verificarsi episodi con fattori di rischio particolari assumeremo i tutti provvedimenti necessari, modulati a seconda della situazione specifica”.
Barberini, in un’intervista al Corriere dell’Umbria e sul suo profilo Facebook, spiega anche che “secondo la ricognizione effettuata dall’Area Prevenzione e Sanità pubblica della Regione Umbria su tutto il territorio regionale, aggiornata al 4 gennaio 2017, negli negli ultimi otto anni si sono verificati soltanto 36 casi isolati di meningite da meningococco”. L’assessore fornisce anche alcuni dati e spiega come funzionano i vaccini: “Nella nostra regione il vaccino contro il meningococco C è stato introdotto a partire dal 2008 con offerta attiva, cioè tramite invito scritto ai nuovi nati, per la fascia di età compresa fra i 13 e 15 mesi. La stessa cosa avviene per i dodicenni, a partire dai nati nel mese di gennaio 1997. In entrambi i casi la somministrazione è gratuita. Nel giugno 2016, abbiamo esteso la possibilità di vaccinarsi gratuitamente ai ragazzi tra gli 11 e i 18 anni che non erano stati già vaccinati, oppure di fare il richiamo visto che l’efficacia della copertura diminuisce con il passare degli anni”.
E ancora: “Accanto a tutto ciò abbiamo previsto la possibilità per studenti o lavoratori umbri in Toscana di vaccinarsi contro il meningococco C a prezzo contenuto, cioè in regime di partecipazione della spesa. Sempre nel 2016, seppure non previsto nel Piano nazionale vaccini, è stata introdotta in Umbria la somministrazione gratuita del vaccino contro il meningococco B ai soggetti a rischio di infezione meningococcica, su richiesta di un medico. Tale possibilità è stata estesa a chiunque ne faccia richiesta, in regime di compartecipazione della spesa”.
L’assessore alla Salute, evidenzia anche che “in Umbria le coperture vaccinali infantili per meningococco C sono molto superiori alla media nazionale: nel 2015 la percentuale ha raggiunto l’85,7 per cento contro il 76,6 per cento. Bene anche i vaccini contro il pneumococco, altro batterio che può causare malattie invasive e meningiti: il 90,3 per cento contro l’88,7 per cento. Possiamo quindi dire che i nostri bambini sono abbastanza coperti. Se in futuro si dovessero verificare situazioni di rischio, valuteremo l’eventuale possibilità di estendere le vaccinazioni”.