Miracolo al Santa Maria della Misericordia: risolto un grave caso di malattia genetica ossea

PERUGIA – Una paziente straniera di nazionalità ucraina torna in vita grazie a un miracoloso intervento chirurgico. La grave malattia genetica ossea di cui era affetta la giovane donna è stata risolta con una operazione piuttosto complessa eseguita da una equipe diretta  dal professor Auro Caraffa, della struttura complessa di Ortopedia. Come sostiene il dottor Antonello Panti, che ha preso parte all’intervento che altri centri nazionali ed esteri avevano rifiutato: “Si è trattato di impiantare una speciale protesi di anca, appositamente realizzata, tenuto conto delle  caratteristiche strutturale delle ossa  della paziente. La ragazza aveva già usufruito di una protesi d’anca nel suo paese di origine, complicata da una frattura dell’osso al di sotto dello stelo protesico. L’alternativa era  accettare una modesta qualità della vita – continua  Panti – per  la grave deformità che determinava una insostenibile zoppia ,oppure procedere all’amputazione di coscia”. Tutta questa storia nasce in maniera piuttosto fortuita. Date le gravi condizioni in cui versava la giovane, alla madre, che fa la badante a Perugia da quasi dieci anni, confidandosi con la famiglia presso la quale prestava servizio, gli viene indicato il dottor Panti, chirurgo di collaudata esperienza negli interventi di traumatologia. E così dopo un periodo di transizione durante il quale sono state eseguite tutte le procedure per portare la donna ucraina in Italia per sottoporsi all’intervento, insieme al padre Vasil, Maryna di 26 anni si è recata all’ospedale di Perugia, anche grazie alla macchina della solidarietà che nel frattempo è stato attivata perché questo sogno diventasse realtà. Il ricovero è durato tre settimane e oggi la maestra elementare è stata dimessa. E solo dopo un periodo di convalescenza cui ne seguirà un altro di riabilitazione, potrà tornare nella sua città natale a Cernovzi a nord dell’Ucraina. La madre Daria commossa, afferma: “Un grazie non può bastare, ce ne vorrebbero tanti quante le lacrime di dolore e di gioia che abbiamo versato. A Perugia abbiamo trovato degli angeli, una assistenza straordinaria, una umanità speciale. Tutti vi avevano chiuso le porte, dovevamo solo rassegnarci. Dopo tante sofferenze, un raggio di sole anche per mia figlia. Vogliamo stringere tutti in un abbraccio, quello speciale per il dottor Panti, un medico dal cuore grande, capace di chiamare in ospedale nel cuore della notte per sapere come stava Maryna”.

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