Missione in Burkina Faso: perché gli eugubini dell’associazione “L’impegno” sono andati. Il racconto di Gabriele Salciarini

GUBBIO – Torneranno tra qualche giorno gli umbri in missione in Burkina Faso con l’associazione Onlus “L’Impegno”. Intanto però sono stati, loro malgrado, al centro delle cronache degli ultimi giorni. È salita una forte apprensione nei loro confronti a causa degli attentati di Ouagadougou, che hanno fatto 26 morti, tra cui un bimbo italiano. Loro però erano a Nanoro, a 80 chilometri dalla capitale, quindi al sicuro.

La maggior parte di loro sono eugubini, partiti con la Onlus che opera da diverso tempo in Burkina. Raggiunti su Facebook, hanno raccontato la loro esperienza. “L’associazione L’Impegno è nata nel 2007 per iniziativa del dottor Luigi Panata, medico di base di Gubbio – racconta Gabriele Salciarini, noto ottico della Città dei Ceri – che a tutt’oggi organizza, coordina e segue le missioni. Il Burkina Faso è un Paese in genere tranquillo e ospitale, dove le varie religioni convivono pacificamente”. In Burkina infatti il 50 per cento della popolazione è di fede islamica, il 30 per cento cristiana. Il restante 20 è costituito principalmente da seguaci delle religioni africane tradizionali animiste. Elementi della tradizione animista si ritrovano anche nelle pratiche di culto cristiane e musulmane dei Burkinabé. Tutto era filato dunque liscio, fino agli attentati degli ultimi giorni, quando è stato sferrato questo attacco terroristico, definito una dimostrazione “contro la Francia”. Qualche momento di tensione c’è stato, ma la delegazione umbra non è mai stata persa di vista dalla Farnesina. “Le istituzioni italiane non sono molto presenti, però in seguito al l’attentato la Farnesina, tramite l’ambasciata di Abidjan, ci ha dato delle direttive”.

L’idea del tipo di realtà in cui l’associazione eugubina lavora viene dal racconto di come il gruppo è venuto a conoscenza degli attentati: “Lo abbiamo saputo tramite web. Il nostro ospedale – racconta Salciarini – dista 80 km dalla capitale. La popolazione non è stata molto colpita dai fatti. Probabilmente perché la maggior parte di essa non possiede la televisione e qui non arrivano neanche i giornali. Da allora comunque siamo oggetto di una attenzione particolare da parte della Gendarmeria che ci scorta ovunque. Inoltre, dalle 23 scatta il coprifuoco”.

Notevole intanto l’impegno profuso dall’associazione per il Burkina. Ha finanziato la creazione di 3 pozzi per l’acqua potabile, di cui uno inaugurato in questa missione, ma anche l’adozione a distanza di cinquanta bambini. Il tutto grazie all’ospedale camilliano San Camillo, che opera in quella zona, e attraverso il quale “siamo venuti a conoscenza – dice Salciarini – delle precarie condizioni sanitarie della zona di Nanoro. Ci siamo organizzati così per allestire un reparto di chirurgia oculistica e di ottica con tanto di laboratorio per la fornitura di occhiali su misura e proprio fra pochi giorni inaugureremo il complesso. “La nostra idea – continua Salciarini – è aiutare condividendo le nostre conoscenze senza voler interferire nella vita della popolazione. Anche fornire acqua potabile per villaggi sperduti della savana significa cambiare qualcosa”. Quella in corso in questi è la quarta missione. Nel corso di queste iniziative vengono eseguiti circa centocinquanta  interventi di cataratta e glaucoma, circa ottocento visite fra l’oculistica e ottica e circa cinquecento occhiali. Anche questo sicuramente serve a migliorare le condizioni di esistenza di questa popolazione”.

Gubbio è ben presente e sempre sensibile a a questo tipo di iniziative. Il Comitato degli Alberaioli ha infatti fatto accendere l’Albero di Natale più grande del Mondo all’associazione “Medici senza frontiere”. E, come spiega Salciarini: “gli eugubini ci sono sempre vicini in termini affettivi ed economici: gran parte di tutto questo che facciamo lo dobbiamo alla generosità di Gubbio”. In questa missione 2016 sono presenti: il dottor Luigi Panata  coordinatore insieme  alla VisionOttica Salciarini nelle persone di Gabriele Salciarini e Simone Cecchini, Giovan  Battista Sbordone, Paola Vastarella, Sandro Sbordone, Erica Paolillo come medici oculisti, gli infermieri Mara Ricci, Roberta Roselli, Federica Mancini, Angelo Cesari e Maura Piomboni. Di supporto Patrizia Scavizzi e Giovanni Bettelli.

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