Novelli, vendita nella palude: la famiglia respinge l’offerta di acquisto

SPOLETO – Il barometro segnala brutto tempo all’orizzonte per la vendita del gruppo Novelli. Due dei tre soci, al tavolo del ministero dello Sviluppo economico, hanno respinto la proposta per l’acquisto, presentata dall’azienda calabrese Igreco, della famiglia Greco di Cariati, presente con una delegazione guidata da Saverio Greco. Non si è arrivati allo scioglimento del nodo dunque e quella di martedì 29 sarà una giornata piena di assemblee tra sindacati e lavoratori. Intanto si registra una nota delle istituzioni coinvolte.

“Il ministero dello sviluppo economico, la Regione Lazio, la Regione Lombardia e la Regione Umbria, unitamente al Comune di Amelia, al Comune di Spoleto e al Comune di Terni esprimono sconcerto e preoccupazione per gli esiti dell’incontro odierno svoltosi presso il Mise sulla vicenda Novelli. Nel corso dell’incontro – si afferma nella nota –  è stata presentata l’offerta vincolante da parte della società ‘Igreco’ sull’intero perimetro che garantisce la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali e che tiene conto di tutte le esigenze che in questi anni hanno manifestato le istituzioni centrali e locali e le rappresentanze dei lavoratori. Questa offerta, che l’attuale consiglio di amministrazione ha rappresentato come l’unica che presenta i requisiti necessari a garantire non solo la continuità  aziendale ma anche la valorizzazione di tutti gli asset attraverso consistenti investimenti, è stata al momento accolta solo da uno dei tre soci di maggioranza del Gruppo, Torquato Novelli, mentre gli altri azionisti l’hanno rigettata senza alcuna motivazione ne’ proponendo alternative.    Le istituzioni –  conclude la nota –  esprimono pertanto profonda preoccupazione rispetto agli scenari che ne conseguono e alle gravi ripercussioni di ordine pubblico, sociale e sanitario che tale scelta può comportare. Invitano la proprietà  ad assumersi tutte le responsabilità  in ordine agli obiettivi di salvaguardia dell’azienda e dei posti di lavoro, che le Istituzioni stesse continueranno a perseguire con determinazione”.

Dure proteste anche dai sindacati che non si dicono soddisfatti dell’incontro. Criticano l’atteggiamento della famiglia e confermano il proseguo della mobilitazione. Davanti al Mise hanno manifestato centinaia di lavoratori. Giovedì si torna al tavolo.

 

 

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