Oltre 3 milioni di aiuti alle famiglie umbre dal Fondo di solidarietà Ceu, domenica nuova raccolta

Sono trascorsi sei anni da quando i vescovi dell’Umbria lanciarono, il 29 marzo 2009, l’iniziativa del “Fondo di Solidarietà” a favore delle famiglie in difficoltà per la perdita del lavoro a causa della crisi economica. Da allora a tutt’oggi le Chiese umbre, attraverso questa iniziativa, sono riuscite a far sentire la loro vicinanza ad oltre 2.300 famiglie che non riuscivano più a pagare il mutuo, l’affitto, le utenze domestiche, le spese scolastiche e a fronteggiare una grave malattia o un lutto improvviso.

Il perdurare degli effetti della crisi, soprattutto a livello occupazionale, ha indotto i vescovi a proseguire anche nel 2015 l’attività di questo “Fondo”, promuovendo nelle 598 Parrocchie dell’Umbria, per domenica prossima 15 marzo, Quarta di Quaresima, la “Quinta Raccolta” (le precedenti si tennero tra il 2009 e il 2014).

Grazie alla generosità di privati benefattori, comunità parrocchiali e religiose, associazioni e gruppi, realtà imprenditoriali e bancarie, in particolare le sei Fondazioni Casse di Risparmio dell’Umbria che hanno contribuito con più del 40% dell’intero importo raccolto dal “Fondo” in questi sei anni di attività (3.322.230,84 euro), tanti uomini e donne, adulti e adolescenti, anziani e giovani, non sono stati lasciati soli nel momento della sofferenza. Significativa è stata la partecipazione di migliaia di bambini e ragazzi alle prime quattro “Raccolte”, impegnati nelle Parrocchie in attività di catechismo. Come anche gli studenti di alcune Scuole statali che hanno organizzato raccolte di offerte a sostegno di questa iniziativa, colpiti dallo stato d’animo dei loro compagni i cui genitori avevano perso il lavoro. Anche le istituzioni civili e politiche, in primis la Regione Umbria, hanno apprezzato e contribuito al “Fondo”. Tante testimonianze di solidarietà sono emerse grazie a questa iniziativa che non si è limitata a raccogliere e distribuire denaro, ma a contribuire alla “pedagogia della carità”.

I vescovi, sin dall’inizio del “Fondo”, erano consapevoli che non potevano risolvere tutti i problemi delle famiglie in difficoltà nell’erogare loro aiuti di 300 euro mensili in media per alcuni mesi. Ma questo sostegno doveva essere colto come un gesto di attenzione e vicinanza, con l’obiettivo di scuotere le coscienze ed emarginare gli egoismi e individualismi presenti anche nella società regionale umbra. E il primo esempio di altruismo è giunto dalle 70 e più famiglie beneficiarie del “Fondo” nel momento in cui hanno rinunciato all’aiuto, perché avevano ritrovato il lavoro, così da permettere ad altre di accedere celermente a questo sostegno.

A richiamare i cristiani e gli uomini di buona volontà al loro dovere è il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti, presidente della Ceu, che lancia un appello.

“La colletta che i vescovi delle otto Diocesi della nostra regione hanno indetto domenica 15 marzo, ci aiuti a vivere la Quaresima come un tempo di sobrietà e di attenzione alla sofferenza degli altri, sollecitando ogni uomo e donna a prendersi cura, con questo gesto concreto, di tante famiglie nella sofferenza per la perdita del lavoro – dice il cardinale Bassetti – Auguro che il cammino verso la Pasqua sia un tempo di preghiera e di carità, nella gioiosa speranza di una Resurrezione sempre nuova”. Rivolgendosi in particolare ai parroci dell’Umbria, il cardinale ricorda loro un passo significativo dell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium: “qualsiasi comunità della Chiesa, nella misura in cui pretenda di stare tranquilla senza occuparsi creativamente e cooperare con efficacia affinché i poveri vivano con dignità e per l’inclusione di tutti, correrà anche il rischio della dissoluzione”.

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