Parco rottami Tk-Ast, flop ipotesi di accordo: in assemblea i lavoratori dicono “no”

TERNI – I lavoratori della Ilserv – in assemblea da martedì – hanno detto “no” all’ipotesi di accordo siglato da tutte le organizzazioni sindacali. Un accordo sudato dai sindacati che prevedeva il riassorbimento per intero dei 62 dipendenti, quando alla’azienda ne servivano soltanto 45, ed il mantenimento di tutte le professionalità.

La Gap Spa – società che dal primo ottobre prenderà in mano la direzione del parco rottami di Tk-Ast – si dice “preoccupata tanto che eravamo convinti che i lavoratori potessero esser fieri dell’ipotesi di accordo sottoscritto con i sindacati”.

“L’azienda contava di potere usufruire delle professionalità e delle competenze dei lavoratori Ilserv e oggi si vede costretta – a malincuore – a dover percorre altre strade. Ci auguriamo che si possa ancora arrivare a rivedere queste posizioni di incomprensibile chiusura, che finirebbero per penalizzare tutte le professionalità che fino ad oggi hanno operato all’interno dell’acciaieria di Terni”.

Una chiusura totale da parte dei lavoratori che adesso prevede la scrittura di un nuovo capitolo.

Tutti i dipendenti che hanno respinto l’ipotesi di accordo dichiarano che “i sindacati ci hanno abbandonato. Con l’ipotesi del nuovo compromesso perdiamo circa 300-400 euro mensili. Inoltre perdiamo anche gli scatti di anzianità”.

Alla domanda cosa chiedete al sindacato? I lavoratori rispondono senza esitare: “rispetto per la nostra professionalità. Chiediamo un piccolo sforzo alla Gap e di appianare questo sbilanciamento salariale”.

Per i sindacati ora “la bocciatura dell’accordo prevede delle ripercussioni pesanti.  Gap potrebbe infatti decidere di agire autonomamente e prendere lavoratori anche all’esterno”.

“I lavoratori non hanno ben capito – continuano i sindacati – cosa sta accadendo. Magari le responsabilità sono le nostre, ma adesso il futuro che si prospetta davanti è nero: la Gap può assume chi vuole, ex novo. I  lavoratori sarebbero così abbandonati sia da Ilserv che dalla Gap stessa. A quel punto avendo loro deciso in modo autonomo di non accettare quel accordo, non possono più tornare indietro anche nel caso in cui qualche lavoratore – come già in atto – si sta già rivolgendo alla politica”.

@MCScardocci

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