Pd Perugia, segreteria dimezzata, parla Giacopetti: “Sconfitta per tutti”

PERUGIA – Dopo la raffica di dimissioni dalla segreteria del Partito Democratico di Perugia, con ben sette membri che hanno deciso di lasciare il partito per aderire al costituente “Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista”, interviene il segretario comunale Francesco Maria Giacopetti. E lo fa con una lettera rivolta ai dimissionari (Fabrizio Schettini segreteria Pd Perugia, Andrea Mazzoni segreteria Pd Perugia e segretario Circolo Settevalli, Gabriella Suella segreteria Pd Perugia e segretaria Circolo Resina, Simone Rondolini segretario Circolo Santa Sabina e Lacugnano, Vittorio Bocchini segretario Circolo Villa Pitignano, Emiliano Pammelati segretario Circolo San Martino in Campo ed Enrico Vantaggi, segretario Circolo San Sisto), nella quale parla di “sconfitta per tutti” ma cerca anche di smorzare i toni, pur trovandosi in una situazione di grande difficoltà in un partito che appare sempre più spaccato e in crisi.

“Ricevo con grandissimo dispiacere – afferma Giacopetti – la lettera con cui mi comunicate la vostra volontà di lasciare il Partito Democratico per aderire ad Articolo 1 – Movimento democratico e progressista. È una sconfitta per tutti quando qualcuno se ne va, ma il rammarico è ancora più grande quando a farlo sono persone con cui si sono condivisi progetti importanti e obiettivi ambiziosi. Abbiamo percorso insieme – anche se da qualcuno mi sarei aspettato un impegno diverso e una presenza più evidente e più costruttiva, soprattutto se incidente in territori importanti della città su cui non possiamo permetterci di mollare la presa – una strada faticosa, dopo le amministrative del 2014, per rilanciare l’attività del Partito Democratico a Perugia, siamo stati fianco a fianco nel tentativo di tenere l’attenzione sui contenuti e di rafforzare gli strumenti a disposizione per parlare alla città e con la città, per ascoltare e per essere credibili, per dare risposte. Insieme – continua il segretario del Pd perugino – abbiamo immaginato un impegno sempre più concreto per un radicamento vero sul territorio, per una elaborazione sempre più efficace e credibile, per un ascolto sempre più attento, per una comunità sempre più coesa intorno alle idee. E sempre insieme abbiamo promosso riflessioni importanti e profonde sullo stato di salute del partito e sulle strategie per migliorarci, a partire da una nuova centralità dei circoli per arrivare a un’apertura sempre più qualificata alla città”.

“Ora – prosegue Giacopetti – le nostre strade si separano. Rispetto profondamente la vostra scelta anche se non la condivido. In un partito come il Pd, dove tutte le cariche sono contendibili e dove le scelte sono in mano agli iscritti e agli elettori, c’è spazio per far valere le proprie convinzioni e per allargare il consenso intorno ad esse. C’è anche il congresso, per questo. E’ vero, i tempi sono stretti, ma non possiamo pensare che solo su questo si possa basare la qualità del dibattito e un tentativo andava fatto. Va fatto. C’è poi un altro elemento che non posso non citare: abbiamo fortemente creduto, anni fa, nel progetto del Partito Democratico, non un nuovo partito ma un partito nuovo, un partito progressista, plurale, aperto, impegnato per un Paese più giusto, più equo, per far vivere riforme importanti, per una crescita sostenibile e che non lasci indietro nessuno, per un sistema sociale che dia a tutti le stesse opportunità. Continuo a credere che se c’è uno spazio politico in cui raccogliere sfide così importanti e coltivare ambizioni tanto grandi questo spazio è il Partito Democratico. Continuerò a portare il mio contributo dentro al Pd, con lealtà ma senza smettere di dire quello che secondo me non va, in un dibattito che può anche essere duro ma che non deve farci perdere di vista le sfide che il nostro tempo ci chiede di affrontare”.

Infine una speranza: “Vi saluto, con l’augurio di un buon lavoro e con la speranza che le nostre strade possano tornare a incrociarsi”.

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