Perugia, Arco Etrusco, terminato il restauro finanziato da Cucinelli, oggi il taglio del nastro
PERUGIA – Oggi è stata la giornata dell’ Arco etrusco. Uno dei maggiori monumenti della città, al termine di un accurato restauro che ha permesso di riparare i segni del tempo, è stato restituito ai perugini più bello e maestoso di prima. Per l’ occasione è stato anche emesso un annullo filatelico e sono state forgiate speciali monete con l’ Arco e l’ imperatore Augusto.
In prima mattinata si è svolta, proprio sotto l’Arco, la cerimonia di taglio del nastro, con la partecipazione della banda musicale di Mugnano che ha suonato l’ Inno di Mameli. Era presente anche l’ Arcivescovo di Perugia, il Cardinale Gualtiero Bassetti. Subito dopo, in una cerimonia che si è svolta nella Sala dei Notari, il sindaco Romizi ha consegnato i sigilli della città a Brunello Cucinelli che con un finanziamento di 1,3 milioni di euro ha reso possibile l’intervento, e che oggi ha annunciato che finanzierà anche il restauro delle mura laterali.
Alla manifestazione, coordinata da Giuliano Giubilei, vice direttore del Tg3, erano presenti anche il sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni, la presidente della Regione Marini, il prefetto De Miro, i vertici degli organi periferici del MIBACT: il direttore regionale Scoppola ed i soprintendenti Di Bene e Pagano, l’assessore alla cultura del Comune Severini. Nella Sala, anche membri della giunta e del consiglio comunale, parlamentari, rappresentanti della vita istituzionale e politica di Perugia e dell’ Umbria, esponenti del mondo della cultura e dell’economia. Ha partecipato anche l’ex sindaco Boccali, durante il cui mandato era partito il progetto di restauro. C’erano anche i tecnici e le maestranze delle ditte che hanno eseguito i lavori. In un video è passata la ricostruzione delle varie fasi del restauro.
Romizi ha ringraziato, oltre all’imprenditore, anche il suo predecessore Boccali e tutti coloro che hanno lavorato al cantiere, ed ha colto l’ occasione per annunciare che il Comune pubblicherà nel suo sito l’elenco dei beni culturali bisognosi di intervento, invitando a cogliere le opportunità offerte dall’art bonus. “Il messaggio di Cucinelli – ha detto – è che ognuno di noi può contribuire a cambiare in meglio il territorio, ovviamente in base alle proprie possibilità. Ognuno dunque si senta coinvolto, non è questo il momento delle lamentele, non possiamo permettercele”.
Restauro grazie alla sponsorizzazione, secondo in Italia dopo il Colosseo
Il progetto di restauro e valorizzazione dell’Arco Etrusco, il monumento più imponente e prestigioso pervenuto fino a noi dalla Perugia antica, è stato elaborato dal Comune di Perugia e dal Ministero dei beni e delle Attività Culturali e del Turismo con i suoi organi periferici: Direzione per i Beni culturali e Paesaggistici dell’Umbria, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria, Soprintendenza per i Beni Architettonici e del Paesaggio dell’Umbria, e si è avvalso della consulenza strutturale dell’Ing. Arch. Massimo Mariani.
Brunello Cucinelli S.p.a. ha finanziato il restauro per un importo complessivo di 1,3 milioni. L’intervento ha quindi notevole rilevanza non solo per la conservazione e valorizzazione del monumento, ma anche come esempio di sponsorizzazione privata su beni pubblici, primo in Umbria e secondo a livello nazionale al solo Colosseo. Il finanziamento ha permesso di realizzare un restauro atteso non solo dagli addetti ai lavori ma da tutti i perugini, che nell’imponente monumento hanno sempre visto un tratto dell’ identità cittadina.
L’ arco Etrusco, la storia
L’Arco Etrusco o Arco di Augusto è una delle porte principali che si aprono nella cinta muraria etrusca della città. Rivolta verso settentrione, è costruita con volta a tutto sesto, con duplice ghiera di conci. Sopra l’arco corre un fregio a rilievo con pilastrini scanalati, capitelli del tipo ionico-italico e scudi. Le iscrizioni sull’arco Augusta Perusia e Colonia Vibia furono aggiunte in età romana: la prima dopo l’incendio di Perugia del 40 a.C. a seguito della conquista della città da parte dell’imperatore Augusto, di cui rimangono estese tracce sulla superficie di molti blocchi; la seconda dall’Imperatore umbro Vibio Treboniano Gallo (251-253 d.C.). Il restauro ha messo in evidenza tracce di colore rosso nelle lettere di Augusta Perusia a indicare la presenza della rubricatura della scritta, che così era visibile anche da lontano.
La porta, fiancheggiata da due enormi torri di forma trapezoidale, è costruita in opera quadrata con blocchi di travertino,di provenienza locale, disposti in filari regolari a secco. Tra le sei porte cittadine, è l’unica a non aver subito forti modifiche, se non per la costruzione, nel torrione di sinistra, di una graziosa loggia rinascimentale, collegata al palazzo contiguo, oggi sede della Soprintendenza dell’Umbria. Anche la fontana in basso venne aggiunta nel cinquecento.
L’intervento
L’intervento ha interessato la porta e i bastioni, per un totale di circa mq. 1400, esclusi il retro prospetto e il sottarco, già oggetto di un primo stralcio realizzato nel 2012 con fondi pubblici e privati.
Sono stati eseguiti i rilievi plano-altimetrici e tematici, le indagini strutturali (endoscopiche, petrografiche, termografiche, etc.), le verifiche statiche, le mappature del degrado e delle fasi cronologiche di costruzione e dei precedenti restauri, propedeutiche all’intervento complessivo.
Le indagini strutturali hanno portato alla esclusione di dissesti in atto ed a una diagnosi rassicurante sullo stato di conservazione dell’arco, escludendo qualsiasi intervento di consolidamento statico.
Il restauro, comprendente la rimozione della vegetazione infestante, la pulitura delle superfici con varie tecniche appositamente testate, la rimozione dei depositi dovuti ad agenti inquinanti, le stuccature e le integrazioni delle lacune, si configura, essenzialmente, come operazione manutentiva straordinaria che ha migliorato sia la conservazione del monumento sia il suo aspetto, senza modificarne sostanzialmente l’immagine storica consolidata nel tempo.
Il ruolo di stazione appaltante dell’intervento è stato assunto dal Comune di Perugia. L’intervento (iniziato ad aprile 2013 e terminato a novembre 2014) è stato diretto e costantemente seguito da funzionari del Comune di Perugia – D.L. Arch. M.Cristina Timpani – e del MIBACT, e si è avvalso della presenza continua del restauratore specializzato Dott. Adamo Scaleggi.
La gara di appalto è stata aggiudicata alla ditta Nei Restauro e Costruzioni di Potenza con subappalti alle ditte Spaccia srl, Pernicini srl e KC Ponteggi di Perugia.
Il sindaco Romizi
“L’ Arco etrusco restaurato – ha detto il sindaco Romizi – è il grande regalo di Natale per i perugini. Un monumento simbolo della città e della sua storia ritrova il suo antico splendore grazie alle premurose cure di tanti tecnici, storici dell’ arte, archeologi, specialisti del restauro.
A nome dei cittadini di Perugia, e non solo, visto che l’ Arco è un patrimonio del mondo, ringrazio Brunello Cucinelli S.p.a. per averlo reso possibile e per una generosità che va letta prima di tutto come un atto d’amore per Perugia. Per questo, e per testimoniare la gratitudine dei perugini, consegniamo a Cucinelli i sigilli della Città. Il restauro dell’ Arco etrusco è un fatto estremamente rilevante in sé ma è anche il punto di partenza per molto altro: la completa risistemazione della Piazza, che deve recuperare il suo senso di centro vitale di questa parte di città che è, tra l’ altro, il cuore della vita universitaria; la valorizzazione della cinta muraria di cui l’ Arco è il punto nodale: un patrimonio troppo a lungo sottovalutato che deve rappresentare una opportunità di rilancio culturale e turistico; il progetto della antica Dodecapoli etrusca, di cui Perugia è promotrice, che aspira, avendone i titoli, a far parte dei siti Unesco. Con il suo “nuovo” Arco Etrusco Perugia adesso è ancora più bella”.
Brunello Cucinelli
“Di fronte alla monumentalità dell’Arco Etrusco – ha detto Cucinelli – oggi riportato al suo candido splendore, è come se riuscissi a sentire l’avanzare del tempo e dei secoli passati che ce l’hanno consegnato praticamente integro e ai quali abbiamo intesi restituirlo nella sua originaria bellezza.
Una Porta Pulchra tra passato e futuro, un simbolo non soltanto della memoria, ma anche della viva identità ed operosità di noi umbri che nel corso dei secoli abbiamo trasmesso al mondo, ben al di fuori delle mura dei nostri bei borghi e città. Oggi, ammirando la sua bellezza antica e nuova al tempo stesso, crediamo che ascoltare la voce del genius loci, sia la premessa fondamentale per realizzare il miglioramento dell’uomo, e coltivare quello spirito di custodia che consente di restituire alle generazioni a venire, un valore antico: “l’Umanità”. Sono certo che quel genio del nostro padre ispiratore Augusto Imperatore, se fosse qui oggi dopo 2000 anni, sarebbe ancora meravigliato dello splendore di questo monumento”.