Perugia, blitz antidroga: 17 arresti: “La più importante indagine antidroga dell’ultimo decennio”

PERUGIA –  La polizia di Perugia ha stroncato un gruppo di spacciatori di eroina e cocaina. Al comando – anche se non si tratta di una vera e propria associazione a delinquere, c’era un gruppo di italiani che gestivano diversi spacciatori africani, nigeriani e magrebini. 27 sono gli indagati con 17 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip su richiesta del Sostituto procuratore della Repubblica, Manuela Comodi. Il reato è quello dello spaccio di stupefacenti in concorso. Il gruppo lavorava in una sorta di “mutuo soccorso” – se, cioè uno non aveva droga, la faceva vendere ad un altro e viceversa. Erano soliti lavorare, ha detto il capo della Mobile, Marco Chiacchiera in conferenza stampa dove è intervenuto anche il questore, Francesco Messina, nella zona compresa tra Fontivegge, Monteluce, Ponte San Giovanni e via della Pescara.

L’eroina e la cocaina arrivavano da Napoli ma sono stati individuati anche canali di approvvigionamento dal Belgio. Nel corso degli accertamenti sono state svolte intercettazioni telefoniche ed ambientali. E” stata individuata anche una giovane tossicodipendente che avrebbe svolto il ruolo di “assaggiatrice”. Il questore di Perugia Messina ha sottolineato che “rispetto a prima il problema dello spaccio e” inferiore e non si puo” piu” parlare di Perugia come capitale della droga”. Perugia, pero” – ha aggiunto -, non si chiama Disneyland e non avremo mai la citta” perfetta”.

L’operazione è stata chiamata “Kill shop” e costituisce “una delle tranche più importanti delle numerose indagini antidroga svolte nel capoluogo nell’ultimo decennio”. Lo dice l’ordinanza di custodia cautelare in carcere del gip Lidia Brutti. Un provvedimento che ricostruisce il traffico di droga che convogliava su Perugia per gli spacciatori maghrebini. Tre i punti dello spaccio: stazione di Fontivegge, piazza del Bacio e via del Macello. Ma hanno avuto un ruolo anche Monteluce, Ponte San Giovanni, via Cortonese e via della Pescara. Solo un italiano tra gli arrestati. Si tratta di Luca Visciola, orvietano. L’inchiesta è iniziata nel 2014 e ha portato al sequestro di due chili di eroina e una discreta quantità di coca. Agli atti anche un notevole numero di intercettazioni che testimoniano un linguaggio cifrato ma ben chiaro ai diretti interessati.

 

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