Perugia, c’è il piano antidroga della Prefettura: prevenzione e repressione

PERUGIA – Repressione e prevenzione. Si muove su un doppio binario il piano della Prefettura per il contrasto alla droga dopo le tre morti per overdose in pochi giorni, verificatesi in provincia di Perugia. L’idea è che non è possibile perdere neanche un minuto e non è neanche ipotizzabile tacciare le morti come un caso. Ecco quindi la raffica di riunioni e la strategia, con interventi tempestivi in alcune zone della città e dell’hinterland accanto al monitoraggio della “filiera”.

Durante i vertici si è preso atto che il riesplodere dei casi di overdose è dovuto alla circolazione di droga confezionati con una elevata quantità di principio attivo. Un fatto che, su organismi non abituati alla purezza dello stupefacente o debilitati dall’uso di droga, può provocare la morte. Quindi la conclusione è che chi traffica la droga in città potrebbe non perdere più tempo a tagliarla, tanta sarebbe la sua capacità di perfezionamento. Si lavora quindi a stroncare subito la catena di morti attraverso controlli straordinari soprattutto nelle zone ritenute a rischio come il raccordo e la E45 e la fascia di città tra Perugia e Corciano.

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