Perugia, il Consiglio approva il bilancio, manovra da 426 milioni

PERUGIA – Il consiglio comunale di Perugia ha approvato oggi pomeriggio, con 20 voti a favore (maggioranza) e dieci contrari (opposizione) il bilancio di previsione 2014-2016. Si tratta di una manovra da 426 milioni di euro (di cui per le entrate: circa 194 milioni di entrate correnti, 33 milioni di entrate in conto capitale, 124 milioni di anticipazione di tesoreria e 21 milioni di entrate per conto di terzi e partite di giro; per le spese: 185 milioni di spese correnti, 81 di spese in conto capitale, 11 di rimborso prestiti, 124 di anticipazioni di tesoreria, 21 spese per conto terzi e partite di giro).

Nel merito della discussione politica c’è da segnalare la posizione del Pd che ha deciso di non presentare emendamenti. “Non si è scelta la strada dell’ostruzionismo – ha detto il capogruppo del Pd, Diego Mencaroni – perché il bene di Perugia viene sopra ogni cosa e perché il centro-sinistra sa cosa significa governare”. Secondo Mencaroni, tuttavia, “in tempi di difficoltà economiche estreme, l’azione di governo della precedente maggioranza è stata capace di lasciare un bilancio stabile, come confermato dalla Corte dei Conti. E’ solo grazie alla buona gestione della passata amministrazione che oggi si può votare un bilancio che consente alla città di non sprofondare. Il dato che oggi balza all’attenzione è feroce: seimila comuni italiani non sono in grado di chiudere il proprio bilancio”.

“Oggi si chiude un ciclo – ha affermato Mencaroni – ma ora chiediamo alla maggioranza quali sono e quali saranno le scelte di questa nuova amministrazione, soprattutto di natura politica. In passato, nella tempesta, il centro sinistra ha deciso di salvare la barca, non gettando a mare nessuno: si è scelta con forza e vigore la coesione sociale. L’attuale Amministrazione, invece, dalle prime mosse sembra che abbia scelto di non favorire i più deboli, ma di privilegiare i più forti”.

Secondo il capogruppo Pd è necessario che la Giunta si prenda la responsabilità del governare, una responsabilità che avrebbe dovuto assumersi dal primo momento, dal primo giorno di carica effettiva, senza ricercare alibi nel passato.

Mencaroni non ha risparmiato dure critiche all’azione della giunta: “i tagli edulcorati col nome di rinegoziazioni andranno a colpire la capacità che la spesa pubblica aveva di sostenere l’economia cittadina. E inoltre, se è stato chiesto a tanti lavoratori di ridursi l’orario, perché la giunta non si è ridotta i propri compensi? Sarebbero stati fondi necessari e sufficienti a mantenere attivi progetti per infanzia, adolescenza e famiglia o trasporto ai disabili”.

Il rappresentante del Pd ha ribadito che la linea dell’opposizione è stata responsabile: “Saremo attenti a valutare ogni scelta, ma chiediamo alla maggioranza di non celarsi dietro fantomatiche parole, quali revisione della spesa, procedendo invece allo smantellamento di un sistema che ha consentito alla città di Perugia di essere una delle migliori d’Italia”.

Venendo al dettaglio dei numeri, il bilancio previsionale, secondo quanto riferisce il amministrazione comunale – è stato fortemente condizionato dalla costante riduzione dei trasferimenti statali in favore degli Enti locali: su questo fronte, per il Comune di Perugia, rispetto al 2013, si registrano tagli al fondo di solidarietà comunale pari a 2,2 milioni di euro (meno 13%), nonché un’ulteriore decurtazione pari a 0,8 milioni di euro (per un complessivo meno 19,70%). Per i prossimi esercizi 2015 e 2016, i tagli si aggirano nell’ordine degli 1,2 milioni di euro.

A fronte di uno squilibrio accertato di 9,5 milioni, la giunta ha riportato gli impegni di spesa a livello del 2013 anche grazie a un’azione di rinegoziazione dei contratti con fornitori di servizi.

Entrando nel dettaglio della fiscalità locale, va registrata l’introduzione della IUC –Imposta unica comunale – che comprende le componenti Imu, Tasi e Tari.

L’Imu, non applicabile sull’abitazione principale in quanto cancellata dalla legge di stabilità 2014 (legge 147/2013 art.1 comma 707), ad eccezione di alcune categorie catastali di immobili, resta confermata all’aliquota dell’1,06% sugli altri immobili. Il gettito è pari a quello dell’anno 2013, con l’aggiunta del recupero evasione fiscale per circa 2 milioni di euro.La Tasi è stata applicata solo sulle abitazioni principali, nella misura massima consentita per il 2014, ossia 0,25% oltre alla maggiorazione dello 0,08% introdotta per il finanziamento di detrazioni d’imposta.

La Tari è stata approvata nella misura che consente l’integrale copertura del piano economico finanziario del servizio, tenuto conto anche delle modifiche dei coefficienti necessarie a seguito dell’emanazione del D.L. 16/2014. La componente Tari della Iuc, comunque, ha un effetto “neutro” sul bilancio comunale, in quanto la spesa complessiva del servizio è interamente coperta dalla tariffa, fatta salva la morosità pregressa.

L’addizionale comunale all’Irpef non subisce variazioni rispetto all’aliquota dello 0,8% applicata nel 2013 e resta confermata la fascia di esenzione fino ad € 12.500,00 di reddito lordo.

L’imposta di soggiorno è confermata nella misura dell’esercizio 2013. Per il resto è stata assunta l’invarianza delle tariffe degli altri tributi di competenza comunale.

Il bilancio rispetta i vincoli in materia di indebitamento sulla scorta degli indirizzi di non contrarre mutui e prestiti per il finanziamento degli investimenti, privilegiando l’utilizzo di fonti proprie (permessi a costruire ed alienazioni patrimoniali).

Per effetto di ciò l’indebitamento del Comune in fatto di mutui ed obbligazioni scende dai circa 133 milioni del 2013 ai 121 milioni del 2014.

Il bilancio di previsione 2014-2016 rispetta, in ogni caso, il pareggio finanziario di competenza.

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