Perugia, torna “l’Immacolata concezione” del Sassoferrato: riunita la collezione che l’artista aveva donato all’Abbazia di San Pietro

PERUGIA – Grazie ad un eccezionale e temporaneo rientro a Perugia dalla Francia dell’Immacolata concezione, capolavoro di Giovan Battista Salvi detto il Sassoferrato, sarà possibile riunire una collezione che era stata pensata dallo stesso artista proprio per l’abbazia benedettina di San Pietro. “Sassoferrato dal Louvre a San Pietro: la collezione riunita” è infatti il titolo della mostra, a cura di Cristina Galassi e Vittorio Sgarbi, che andrà così anche a ricomporre con 17 dipinti “la più ampia collezione esistente al mondo dell’artista marchigiano”, come è stato sottolineato durante la presentazione dell’evento espositivo (8 aprile – 1 ottobre 2017) nella Galleria Tesori d’arte della Fondazione per l’Istruzione Agraria (Fia) situata nel Complesso di San Pietro in Borgo XX Giugno a Perugia.

Dopo più di due secoli torna quindi nel capoluogo umbro e nel suo luogo d’origine la pala “che fu prelevata nel 1812 da San Pietro – ha ricordato Galassi – per ordine di Dominique Vivant-Denon, direttore del Musée Napoleon, come si chiamava allora l’odierno Museo del Louvre, e che da allora è sempre rimasta in Francia”. Secondo la curatrice della mostra insieme a Sgarbi, l’eccezionalità di questo ritorno a Perugia dell’opera sta pure nel fatto “che è risaputo che il Louvre non presta facilmente i suoi tesori, come già accaduto per la mostra sul Perugino di qualche anno fa che si è vista negare un tondo per ricomporre un polittico dell’artista” Anche per questo motivo il presidente della Fia Franco Moriconi, rettore dell’Università degli studi di Perugia, ha voluto rimarcare “la qualità e l’internazionalità” dell’evento espositivo “che punta a rilanciare sempre più il complesso di San Pietro come importante realtà museale di Perugia e dell’Umbria”.

Oltre a tutte le 17 opere – fra cui l’Immacolata Concezione del Louvre che arriva oggi a Perugia con una cassa protetta che sarà aperta però solo lunedì mattina alle 9 – eseguite da questo “formidabile artista del Seicento italiano” per il complesso benedettino di San Pietro, che lo presentano come l’erede di Perugino e Raffaello di cui frequentemente replicava soggetti e stile, la mostra raccoglierà pure una quarantina di dipinti. Opere sia di Sassoferrato sia di famosi maestri ai quali l’artista si ispirò, provenienti da varie raccolte pubbliche e private italiane e straniere: Pietro Perugino, con opere di proprietà della Fondazione visto che fonte di ispirazione per Sassoferrato furono in San Pietro le cinque tavolette del Perugino facenti parte della predella del polittico un tempo sull’altare maggiore della Basilica; Tintoretto, presente in mostra con la Maddalena dei Musei Capitolini; senza contare i confronti con maestri contemporanei a Sassoferrato, come lo Spadarino, stretto seguace di Caravaggio.

Saranno presenti anche due opere della collezione privata di Vittorio Sgarbi che, è stato annunciato, sarà presente il 7 aprile alle 12 durante il vernissage della mostra riservato alla stampa e alle 17 per la prima apertura al pubblico. Per l’occasione – è stato infine annunciato – tutte le opere saranno raccolte nella Galleria Tesori d’arte con un “suggestivo allestimento espositivo che terrà conto della straordinaria cornice monumentale del luogo”. La mostra è organizzata, oltre che dalla Fondazione per l’Istruzione Agraria, anche da Università degli studi di Perugia e Regione Umbria, con il sostegno della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia (era presente in conferenza il segretario generale Fabrizio Stazi) e della stessa Regione, ed è patrocinata dal Comune di Perugia.
L’assessore regionale Fernanda Cecchini ha voluto sottolineare “la vivacità” della Fia” ringraziandola per l’idea della mostra “che così – ha detto – va ad arricchire gli altri progetti messi in campo in questo momento in Umbria per ricollocare l’immagine della regione post-sisma nel suo giusto alveo e per dire che l’Umbria è in piedi e va avanti soprattutto con la sua cultura e la sua arte”. Anche l’assessore comunale Teresa Severini ha ringraziato la Fia “per aver sollevato con questa originale mostra l’interesse verso l’arte e la cultura che la città sa esprimere”.

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