Perugina, i sindacati aprono una vertenza di gruppo: “La Nestlè esca dall’immobilismo”

Domani assemblea nello stabilimento della Perugina a San Sisto con i segretari nazionali dei sindacati di categoria “per avviare una vertenza di gruppo che ha l’obiettivo di pretendere da Nestlè una presenza più forte in Italia” magari portando a Perugia produzioni di punta del gruppo svizzero, come quella del caffè. Lo ha annunciato il segretario di Flai-Cgil dell’Umbria, Michele Greco, in un’audizione alla seconda commissione del consiglio regionale.

“Quella che stiamo aprendo – ha detto il sindacalista – è una vertenza sui generis perché, grazie all’accordo di mobilità e solidarietà sottoscritto ad agosto, i livelli occupazionali dello stabilimento di San Sisto sono tutelati fino al 2016. Ma affianco al sacrificio degli 865 dipendenti di Perugia, alla base della firma dell’accordo c’era la richiesta di un piano industriale per ritrovare tranquillità di produzione e occupazionale. Invece oggi ci accorgiamo che l’impegno di Nestlè per la Perugina è carente dal punto di vista strategico e industriale. Il calo della produzione di mille e 500 tonnellate, così come la forte riduzione dei lavoratori stagionali (passati dai 300 dell’anno scorso ai 140 di quest’anno) dimostrano la mancanza di impegno della multinazionale a San Sisto.

“Non vogliamo aspettare il 2016 per scoprire che non si è fatto nulla – ha detto Greco – Per questo ci serve una pressione mediatica, sindacale e politica sulla multinazionale svizzera perché prenda un impegno vero sulla Perugina”.
Greco ha riportato che il 18 novembre scorso è stato “a Ginevra per il coordinamento di Nestlè Europa dal quale è emersa la scarsa crescita del gruppo in Italia (-3,5 per cento nel 2014, con il comparto dolciario che è tra i settori più colpiti) e la difficoltà evidente della Perugina in termini produttivi e di prospettiva”.

“Al di là della richiesta di investimenti sul marchio e su nuovi prodotti – ha aggiunto il sindacalista – serve una soluzione industriale. La nostra proposta è di individuare produzioni forti del gruppo che non vengono prodotte in Italia, come quella del caffè, da collocare a San Sisto per destagionalizzare l’occupazione”.

Al termine dell’audizione il presidente della commissione, Gianfranco Chiacchieroni ha assicurato che informerà “la Giunta regionale e i parlamentari umbri della difficile situazione della Perugina così da attivarli per chiedere una sponda al ministero dello Sviluppo economico nella
vertenza che i lavoratori dello stabilimento di San Sisto stanno aprendo con la Nestlè”.

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