Cimo Medici: “Tavolo per risolvere i problemi della sanità umbra”

Mancanza di personale, mancanza di organizzazione effettiva degli ospedali per acuti e riduzione dei posti letto.

La segreteria regionale dei medici Cimo torna ancora una volta sui problemi della sanità umbra, anche alla luce dell’inchiesta che ha coinvolto da vicino il Santa Maria della Misericordia di Perugia.

Ora l’inchiesta e la crisi politico istituzionale, prima ancora il commissariamento delle 4 aziende da parte della Giunta Regionale. Tutto – secondo i medici – rischia di compromettere la qualità delle prestazione sanitarie erogate dai professionisti ai cittadini.

Eppure per la Cimo “il personale sanitario ha sempre mantenuto un livello assistenziale h24 nei reparti di degenza ospedaliera altissimo, 365 giorni l’anno, regalando centinaia di ore di lavoro in più, non riuscendo a godere per esigenze di servizio, delle ferie residue e dei riposi compensativi spettanti.

Lo stesso Ministro Giulia Grillo, in visita al Santa Maria della Misericordia, ha riconosciuto che seppur in “un momento di sconforto”, i professionisti della sanità umbra, hanno continuato ad erogare i servizi, “con la continuità e la qualità di sempre.

Un sistema che potrebbe entrare in crisi se fossero bloccati i concorsi per sostituire il personale pensionato, specie le figure apicali per il ruolo fondamentale che giocano nella Governance Clinica.

C’è preoccupazione tangibile da parte dell’associazione dei medici anche per il nuovo piano sanitario regionale e sul progetto di abbattimento delle liste d’attesa.

Su quest’ultimo in particolare, la Cimo insieme all’intersindacale medica umbra, ha evidenziato le problematiche esistenti: mancato tournover del personale e organizzazione spesso carente anche dal punto di vista del supporto informatico e amministrativo.

Tutti i medici si dicono però pronti a collaborare e a sedersi a tavolino per trovare soluzioni condivise.

Si augurano anche che gli Ispettori del Ministero, collaborino con la politica regionale per far emergere quelle criticità – denunciate negli ultimi anni in tutte le sedi istituzionali dalle associazioni dei medici – e non più riparabili.