“Piccolo carro”, la Regione diffida la cooperativa

PERUGIA – La Regione diffida il “Piccolo Carro” dallo svolgere qualsiasi attività sanitaria, in quanto non autorizzata. La notizia arriva dal capogruppo del M5S a Palazzo dei Priori, Cristina Rosetti, che si sta battendo per fare chiarezza sulla vicenda della cooperativa. Intanto il pm Michele Adragna, insieme alla Finanza e ai Carabinieri, indagano per truffa in danno degli enti e frode in pubblica fornitura. La difesa dice che i finanziamenti giunti alla comunità siano stati per le attività terapeutiche e di aver somministrato cure su prescrizione delle Asl di provenienza. Gli investigatori nei giorni scorsi hanno sequestrato documenti e computer che ora stanno analizzando. La difesa invece valuta se ricorrere al tribunale del Riesame.

Resta una vicenda complessa, che coinvolge 35 ragazzi e una novantina tra dipendenti e consulenti, avviata dopo la scoperta che i resti trovati nel bosco erano di Daniela Sanjuan. Prima era stato il Comune di Assisi a sollevare perplessità sull’operato della struttura, poi la Regione e i Nas.

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