Primato umbro per incidenti stradali causa droga

PERUGIAI dati presentati dal Dipartimento per le politiche Antidroga, nella relazione annuale al Parlamento, sullo stato di consumi di stupefacenti e relative attività disposte per cura e contrasto del fenomeno, hanno destato allarme. Oltre quattordici ricoveri ogni centomila residenti. Con questi numeri gli umbri risultano in prima posizione in Italia per ricoveri legati a malori da droga e di ricoveri in cui la droga è una delle cause. Come nel caso degli incidenti. Un fenomeno che, a livello tanto nazionale quanto regionale, essere purtroppo in aumento. La relazione del Dipartimento sembra essere confermata dal questore di Perugia Francesco Messina che, a seguito della recente operazione antidroga della squadra mobile, ha parlato di numerosi «italiani e perugini» tra i clienti della banda finita in manette, andando a risaltare il fatto che il fenomeno droga rappresenta ancora un problema non risolto per il capoluogo umbro.  «Il fenomeno dei ricoveri ospedalieri per droga– viene riportato nella Relazione –  viene monitorato da anni, sia a livello nazionale che europeo, quale indicatore dell’evenienza di problemi acuti dovuti al consumo di sostanze stupefacenti. Questo tipo di rilevazione essendo basato su un unico percorso di trattamento, incentrato tra l’altro soltanto sulla fase di acuzie, presenta a tutt’oggi molti limiti. È noto infatti che per i soggetti tossicodipendenti i percorsi di trattamento sono spesso caratterizzati dal ricorso a servizi diversi (centri specialistici, centri di salute mentale, centri residenziali di versi dall’ospedale, etc.) e da accessi ripetuti nel tempo». Questa mole di contatti con il Sistema sanitario nazionale «se da un lato testimonia gli ingenti costi legati al fenomeno dipendenze, dall’altro rappresenta un capitale informativo rilevante attraverso il quale efficientare la programmazione delle politiche sanitarie in materia di dipendenze. La lettura integrata delle informazioni ricondotte al singolo soggetto, così come già accade per altre problematiche sanitarie attraverso la creazione di veri e propri fascicoli sanitari elettronici consentirebbe di profilare i bisogni dei singoli e di conseguenza di strutturare percorsi diagnostico terapeutici con un approccio riconducibile alla medicina di precisione, l’ultima frontiera della personalizzazione degli interventi».

 

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