Province, i dipendenti proclamano per venerdì due ore di sciopero

PERUGIA  I 250 dipendenti delle Province di Perugia e Terni si preparano alla giornata di venerdì 16 ottobre. Due ore di sciopero dalle 12 alle 14, con manifestazioni e cortei di protesta che sfileranno lungo le vie delle due città.  A Perugia i lavoratori si ritroveranno alle 11.45 in via Palermo per partire in corteo alla volta di Piazza Italia. «Niente Province niente servizi» sarà lo slogan della giornata. Nelle scorse ore si è tenuto un altro tavolo tra sindacati e Regione che però non è servito a convincere i dipendenti a disdire scioperi e manifestazioni. La parola va poi alle maggiori sigle sindacali: «Si avvicina inesorabile – spiegano Cgil, Cisl e Uil – la data del 31 ottobre, ultima stabilita per la definizione degli organici delle nuove aree vaste e per la definizione dell’allocazione dei servizi e dei lavoratori delle Province secondo la road map prevista dal governo. In ballo, sottolineano, ci sono ancora 250 persone che «non hanno ancora la necessaria collocazione né certezze sul futuro occupazionale». Quindi quale futuro? Tra questi molti sono gli agenti della polizia provinciale: ben 113 a Perugia e 20 a Terni, dei quali due terzi la Regione pensa di collocarli presso i Comuni mentre i restanti rimarrebbero in seno alle Province. A questi va aggiunto il personale ex Anas (93 a Perugia e 42 a Terni) e quello dei Centri per l’impiego. In tutto questi ultimi sono 139, dei quali 55 precari ed è proprio intorno a questi che si concentrano le maggiori preoccupazioni: «Non c’è certezza – dice la Rsu di Perugia – sulla firma della proroga del contratto in scadenza al 31 dicembre di quest’anno. Il rischio immediato – conclude la nota – è quello dell’interruzione dei servizi e dell’inserimento del personale in esubero nel portale nazionale della mobilità». Uno spiraglio per alcuni dei 250 c’è grazie all’Anci, che sta sondando le disponibilità dei Comuni in merito a possibili assunzioni, non solo di agenti della polizia provinciale. Il percorso è però ancora lungo e il tempo stringe. Accanto a tutto ciò c’è il tema dei bilanci di previsione che i due enti, per mancanza di risorse, non sono riusciti ancora a chiudere. «Ad oggi – dice la Rsu di Perugia – non sappiamo se la Provincia dichiarerà il default. Se questo accadesse si arriverebbe a un ulteriore taglio del personale del 30 per cento, prospettiva estremamente allarmante per il personale». «Il tema del disavanzo dell’ente – aggiungono sul punto i colleghi ternani – è ancora una spada di Damocle in capo a coloro che svolgono le funzioni fondamentali».

TERNI – Stessa identica storia anche a Terni. Secondo la rsu della Provincia “persistono ancora le criticità e le motivazioni per tenere alto il livello di agitazione ed attenzione su una vertenza che riteniamo debba essere presa in carico a livello collettivo. Occorre pari dignità rispetto ad altre crisi aziendali che hanno purtroppo già drammaticamente segnato il nostro territorio”.  La rsu delle Provincia di Terni solleva anche un altro problema: attraverso quali percorsi verrà ricollocato il personale? I dubbi sorgono anche su altri due temi: polizia provinciale e le strade regionali ex Anas. Su questi due fronti i rappresentanti dei lavoratori esprimono “forte preoccupazione di fronte ad una insufficiente presa in carico delle problematiche a partire dalla Regione, che non intende corrispondere le risorse necessarie per lo svolgimento dei servizi, ed arrivando sino al sistema complessivo degli enti locali umbri che solo ieri hanno informato il tavolo di governance dell’avvio della ricognizione delle disponibilità assunzionali nei Comuni, nonostante le nostre reiterate sollecitazioni”. Sui Centri per l’impiego il percorso deve essere ancora definito nella modalità e nella tempistica, poiché ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere, come ad esempio il protocollo-convenzione in capo al governo”. Il tema del disavanzo dell’ente, per la rsu, è ancora una spada di Damocle in capo a coloro che svolgono le funzioni fondamentali. Per mercoledì 21 ottobre alle 15,30 nella sede di Terni della Regione Umbria è fissato un ulteriore tavolo.

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