Riapre a Norcia il Centro polifunzionale sotto sequestro

NORCIA – La procura di Spoleto ha dato il via libera alla riapertura del centro polifunzionale di Norcia messo sotto sequestro dalla stessa procura. Accolta l’istanza presentata dagli avvocati Marcucci e Di Curzio autorizzando l’uso del Centro in caso di eventi sismici per le finalità di ricovero della popolazione, anche in conseguenza della recente scossa del terremoto che ha fatto riemergere gli spettri e la paura tra gli abitanti della zona. Anche il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno interviene sulla sentenza, affermando: “Ci permette di dare un riparo sicuro ai nostri concittadini in caso di nuovi eventi sismici. Accolgo con soddisfazione e gratitudine questo provvedimento che ci consente di poter disporre comunque del centro polivalente, e dare un riparo sicuro ai nostri concittadini in caso di nuovi eventi sismici” E poi continua: “Per il resto siamo in attesa che la Cassazione si pronunci in merito al ricorso che abbiamo presentato sul dissequestro della struttura”. Il Comune ha infatti richiesto la facoltà d’uso dell’immobile nel caso in cui si renda necessario accogliere i cittadini in una struttura sicura, considerando anche che la situazione è grave, perché da circa quindici giorni ha ripreso un’intensa attività sismica, sulle medesime faglie del 24 agosto e del 30 ottobre 2016. Ed è per questo che  numerosi cittadini di Norcia si sono recati o hanno chiamato il sindaco e le altre autorità chiedendo notizie circa un riparo qualora dovesse intensificarsi l’attività sismica e registrare altre scosse forti. E la struttura polivalente, progettata dall’architetto Stefano Boeri, e messa a disposizione della Protezione civile e degli abitanti, grazie alla generosità dei lettori del Corriere della Sera e dei telespettatori del Tg di La7 che hanno aderito alla sottoscrizione «Un aiuto subito» promossa subito dopo il terremoto di agosto 2016, era nata proprio per assolvere a questa specifica esigenza della popolazione. Il 13 marzo scorso la struttura fu chiusa con i sigilli: il giudice contestava il fatto che fosse «fissa» e non «smontabile» come invece risulta dagli atti prodotti proprio da Boeri. E ora si aspetta soltanto la sentenza definitiva della Cassazione, con l’auspicio che la struttura possa essere definitivamente riaperta per ridare speranza e fiducia, oltre che riparo, alle popolazioni già colpite dal sisma.

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