Rogo alla ThyssenKrupp, al via il processo bis. “Pene confermate per Espenhahn, Priegnitz e Pucci, lieve riduzione per gli altri”, le richieste del Pg

Pena per l’ex amministratore delegato, Harald Espenhahn (dieci anni) e per gli imputati Gerald Priegnitz e Marco Pucci (sette anni). Leggera riduzione per Daniele Moroni (da nove a otto anni), Raffaele Salerno (otto anni, sei mesi in meno) e per Cosimo Cafueri (sette anni e mezzo, sei mesi in meno). Sono queste le richieste del procuratore generale al processo d’appello bis per il rogo di Torino alla Thyssenkrupp in cui nel 2007 morirono sette operai. Un processo chiesto dalla Corte di Cassazione che, ad aprile scorso, pur confermando la colpevolezza degli imputati, accusati di omicidio colposo e altre omissioni sulla sicurezza, ha rimandato gli atti alla Corte d’appello per la rideterminazione delle pene.
Il processo è iniziato questa mattina. Presenti in aula i familiari delle vittime, che nell’ascoltare le richieste di riduzione delle pene dei tre imputati hanno trattenuto a stento il disappunto.
Presente anche il parlamentare democrat Antonio Boccuzzi, che lavorava alla ThyssenKrupp e sopravvisse alla strage; ci sono poi un paio di personaggi politici torinesi.
Prima dell’intervento del procuratore generale ha preso la parola uno degli imputati, Daniele Moroni, dirigente ternano della Thyssen: “Non avevo un ruolo, non avevo poteri e non avevo le informazioni per conoscere la situazione primaria esistente nello stabilimento di Torino e non potevo ingerire nell’attività. Ora mi ritrovo condannato a una pena infamante e soprattutto tanto lunga”.
Hanno parlato poi gli avvocati difensori che hanno ingaggiato una battaglia in punta di diritto. Uno di loro ha lasciato intravedere, durante uno scambio di battute con i giudici, l’eventualità di un ricorso alla Corte europea per i diritti dell’uomo.

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