Sangemini Fruit e Tione, Galanello sollecita la Regione, Riommi fa il punto
Il consigliere regionale del Pd Fausto Galanello ha interrogato la Giunta regionale in merito alla situazione degli stabilimenti Sangemini Fruit e Tione e al ruolo della Regione quale ente concessionario dello sfruttamento delle relative sorgenti di acque minerali. In sostanza, l’esponente della maggioranza ha chiesto all’Esecutivo “quali azioni ha assunto o intende promuovere per sollecitare soluzioni mirate alla ripresa produttiva degli stabilimenti, alla difesa dei livelli occupazionali ed alla valorizzazione di un bene prezioso patrimonio della nostra regione”.
Galanello, dopo aver rimarcato che “i due siti vivono uno stallo produttivo con il ricorso agli ammortizzatori sociali per alcune decine di dipendenti”, ha ricordato che “le due vertenze rischiano ormai di passare a una situazione di blocco definitivo delle produzioni, aggravando una situazione economica occupazionale già pesante per la provincia di Terni nonché per gli stessi territori interessati di San Gemini e dell’Orvietano”.
L’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Riommi ha sottolineato come quella della “San Gemini è stata una vicenda pesantissima e lunga, che si è conclusa quasi definitivamente con l’acquisizione, nello scorso mese di marzo, della società San Gemini nel suo complesso, ivi compresa la Fruit che era non operativa da tre anni e mezzo prima della crisi. Le procedure di carattere concordatario si stanno chiudendo, rimane aperto il problema delle 21 unità sul totale delle 133, che non sono state riassunte dall’ambito del progetto Norda. È vero che stanno scadendo gli ammortizzatori, ma insieme alle organizzazioni sindacali si sta lavorando su due profili: la Società che ha rilevato le concessioni, nei prossimi giorni, presenterà un progetto sperimentale che, se approvato, interromperà il decorso della procedura di uscita dagli ammortizzatori sociali. Stiamo anche lavorando nel verificare se vi possano essere, e sembra che ci siano, soggetti interessati ad iniziative imprenditoriali ex-novo nella diversificazione che potrebbero interfacciare quel bacino di carattere occupazionale”.
“Per quanto riguarda Tione – ha continuato l’assessore – siamo di fronte ad una situazione radicalmente diversa. È in atto una procedura di concordato in continuità, ma, di fatto, la continuità produttiva è pressoché inesistente ormai da molti mesi. Ieri c’è stato un incontro tra il giudice delegato alla procedura e i rappresentanti delle società e sembra che gli avvocati della Tione abbiano chiesto al giudice un rinvio, ma è chiaro che si è ad un passo dalla dichiarazione di fallimento. Per quanto riguarda la Regione, all’interno del lavoro del tavolo di crisi, sono state anche recentemente riconfermate disponibilità da parte di altri soggetti, anche nell’ipotesi ulteriore che potrebbero rappresentare una scialuppa di ripartenza dell’attività produttiva. Come per San Gemini anche per Tione, se le Autorità competenti, per tempo, avessero verificato i presupposti da tutti i punti di vista della qualità di alcuni soggetti imprenditoriali, forse sarebbe stato meglio”.