Spesa corrente, l’Umbria taglia mentre altre crescono, “pesano” i trasporti

Sono i contratti di servizio, i trasporti in particolare, a pesare sulla spesa corrente della Regione. Lo rileva un’analisi del Sole 24 Ore che mette a confronto i costi della politica, le spese di rappresentanza e i contratti di servizio delle varie regioni. L’Umbria si conferma virtuosa: davanti a Regioni che, in un periodo di spending review, sono riuscite negli ultimi tre anni ad aumentare la spesa, il “cuore verde” d’Italia resta un dei pochi territori su cui la cura dimagrante ha funzionato. Il dato è ancor più significativo del taglio operato su voci quali la politica e la rappresentanza, se letto alla luce dell’altro, quello che colloca l’Umbria tra le quattro regioni in cui i trasporti incidono più pesantemente sulla spesa.

Secondo i numeri forniti della Corte dei Conti, sui quali si fonda l’analisi del quotidiano economico, la spesa corrente, al netto di quella sanitaria nel 2013, in Umbria è stata di 419 milioni 817 mila euro, pari a 473,706 euro ogni mille abitanti, in calo del 2,29% rispetto all’anno precedente. Con il segno meno anche la spesa di Piemonte, provincia autonoma di Bolzano, Emilia Romagna, Abruzzo, Sicilia e Basilicata. In tutte le altre Regioni si è registrato un aumento di quasi sette punti percentuali, con punte del 56,11% in Campania, 51,36 nel Lazio, 25,93 in Liguria e 16,3 nella Marche.

Sulla spesa complessiva dell’Umbria, la politica, con 20milioni 388 euro, incide per il 4,86%, una percentuale molto lontana dal 7% per esempio della Calabria o dal 5,74% della Basilicata e dal 5,60% del Molise. Lontana anche dalla spesa della Valle d’Aosta che destina oltre 131mila euro ogni 1000 abitanti.

Contenuta anche la rappresentanza (i soldi destinati a relazioni pubbliche, mostre, convegni, pubblicità). Nel 2013 sono stati spesi in Umbria 657mila euro pari allo 0,71% della spesa corrente, contro il 7,98% della Valle d’Aosta che ha stanziato oltre 10milioni di euro, il 4,48% della Calabria, il 3,58% della Basilicata e il 2,58% di Bolzano.

Venendo ai contratti di servizio, il dato che balza agli occhi è certamente il peso specifico che questi hanno sulla spesa. I numeri, come puntualizza il Sole 24 Ore, vanno presi con cautela per via delle forti oscillazioni di anno in anno. Tuttavia balza agli occhi come la spesa regionale sia divorata per il 56% da questi contratti, dominati a loro volta dai trasporti, con punte dell’87% in Molise, 77% in Campania, 73,78% nel Lazio, 72,42% in Umbria dove nel 2013 sono stati spesi 66milioni 859mila euro. A livello nazionale sembrano proprio i trasporti i principali responsabili della lievitazione della spesa corrente regionale. Secondo i calcoli della Corte dei Conti si è passati dai 2,4 miliardi di euro del 2011 a 4,3 del 2013 con un balzo in avanti del 73%.

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