Sulle strutture pubbliche e sull’Ospedale di Terni arriva la Commissione speciale regionale

TERNI – I Cinque Stelle vogliono le carte e con una proposta di legge chiedono l’istituzione di una “Commissione speciale regionale volta all’individuazione di tutte le strutture pubbliche altamente vulnerabili dal punto di vista sismico presenti nel territorio umbro, nonché la verifica delle spese impiegate e impiegabili sull’Ospedale di Terni, oggetto dal 2014 di lavori di riqualificazione per ben 44 milioni di euro e tuttavia privo di essenziali requisiti anti-sismici”.

La richiesta arriva direttamente dai consiglieri regionali del Movimento 5 stelle, Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari.

“Si chiede – spiegano Liberati e Carbonari – una Commissione speciale per la verifica del processo di ristrutturazione dell’Ospedale Santa Maria di Terni e l’individuazione di tutte le strutture non antisismiche presenti nel territorio regionale, con il compito di verificare lo stato delle iniziative di ristrutturazione avviate, nonché l’effettiva destinazione delle risorse finanziarie impiegate a partire dall’Azienda ospedaliera secondo semestre 2014 per i previsti interventi di riqualificazione strutturale, organizzativa e tecnologica per complessivi 44 milioni di euro circa; monitorare il processo di assegnazione degli appalti e il rispetto dei progetti iniziali e in essere, nonché gli stati di avanzamento dei lavori; assumere contezza di eventuali danni imputabili all’allagamento di alcuni locali del nosocomio in seguito alle piogge del 30 agosto 2016, appurando eventuali responsabilità”.

Inoltre, i consiglieri del Movimento 5 stelle chiedono di “monitorare la gestione e gli esiti del cosiddetto ‘global service’, affidato nel 2010 e prorogato per due anni senza gara, per un controvalore di molte decine di milioni di euro e di chiarire come mai si impieghino simili risorse per un ospedale altamente vulnerabile sotto il profilo sismico.

Infine, la proposta di legge tende a individuare tutte le strutture pubbliche non antisismiche presenti nel territorio regionale”.

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