Tacconi di Assisi, tavolo interistituzionale: l’azienda conferma la volontà di delocalizzazione
ASSISI – Negli uffici comunali di Santa Maria degli Angeli si è tenuta la riunione del tavolo interistituzionale convocata dal sindaco Stefania Proietti per esaminare la questione ambientale e sanitaria della zona dove opera la società Fonderie Tacconi e arrivare a un protocollo di intesa sul monitoraggio dell’area.
Hanno partecipato tutti i soggetti interessati, dalla Prefettura all’Arpa, all’Asl, all’Osservatorio epidemiologico, al Registro dei tumori dell’Università agli studi di Perugia, alla Confindustria, al Comitato dei cittadini, supportato dai medici Isde, e all’Azienda; erano presenti anche l’assessore Veronica Cavallucci e il capogruppo Giuseppe Cardinali.
E’ stato un incontro molto franco e costruttivo nel corso del quale si sono confrontate le componenti interessate e sono emersi diversi aspetti, il primo fra tutti la conferma della volontà dell’amministratore delegato Pietro Tacconi di trasferire l’azienda di Santa Maria nel sito di Cannara compatibilmente con i tempi tecnici e la sostenibilità economica.
Poi è stato deciso di procedere all’elaborazione di un protocollo finalizzato al monitoraggio dell’intera area dove è ubicata l’azienda; alla prossima riunione del tavolo interistituzionale saranno invitati, oltre i soggetti presenti all’incontro di oggi, anche i sindacati e la Soprintendenza ai beni paesaggistici.
Infine, è stata concordata la proposta di organizzare un’assemblea pubblica per presentare ai cittadini i risultati dei vari incontri e degli approfondimenti epidemiologici che saranno effettuati dalle autorià preposte (Arpa e Asl).
In conclusione l’amministratore Tacconi ha invitato il Comitato a visitare l’azienda per mostrare l’intero ciclo produttivo delle Fonderie.
La riunione è stata ritenuta positiva da tutti i partecipanti perché individua un percorso, un metodo di lavoro che prevede condivisione e partecipazione su tematiche importanti come il futuro di un’azienda dove sono impiegati 450 dipendenti e la tutela della salute di una comunità.