Terni, le nomine dei dirigenti da parte del sindaco mandano in tilt la maggioranza. In 3 chiedono il ritiro dell’atto

TERNI – Lo scontro in aula era stato solo rinviato solo di 24 ore sperando – forse – che la notte portasse buoni consigli. Così non è stato: oggi pomeriggio, alla ripresa dei lavori del consiglio (sospesi ieri per mancanza del numero legale) durante la discussione sulla riorganizzazione della macchina comunale, non solo si è registrata l’ennesima spaccatura in maggioranza, ma tre consiglieri hanno firmato un atto che ai più è suonato come una sfiducia al sindaco Di Girolamo. Il motivo del contendere sono stati i decreti sindacali con i quali il sindaco “spostava” due dirigenti: Farinellli agli Affari Generali e Vista al Personale, firmati dal primo cittadino proprio mentre in terza commissione era in corso la discussione sulla riorganizzazione comunale. Posto che la nomina dei dirigenti è una prerogativa del sindaco, in tanti anche all’interno della maggioranza non hanno gradito il metodo usato da Di Girolamo che avrebbe scelto “da solo. “Non ci sono burattini, né ho mai avuto comportamenti pirateschi ma mi sono sempre preso la piena responsabilità”, ha difeso così le sue scelte Di Girolamo oggi in consiglio. Le sue parole, però, non sono bastate a placare gli animi: prima c’è stata un’accesa discussione sull’atto di indirizzo della terza commissione arrivato al voto dell’aula ma di fatto superato dalle nomine dei due dirigenti fatte dal sindaco, quindi il consigliere del Pd, Renato Bartolini, ha presentato un emendamento, firmato anche dal collega di partito, Valdimiro Orsini e dal Luigi Bencivenga di Progetto Terni in cui si chiedeva al sindaco il ritiro delle nomine. A questo punto il capogruppo del Pd, Andrea Cavicchioli, ha chiesto una sospensione della seduta per una riunione della maggioranza. Una riunione nel corso della quale una componente del partito (parte dei renziani) avrebbe sollecitato il sindaco a condividere le scelte il chiarimento è stato comunque rinviato al 5 gennaio. Alla ripresa dei lavori d’aula l’emendamento, votato dai tre proponenti e dall’opposizione è stato bocciato, ed è passato l’atto di indirizzo della commissione.
Maggioranza dunque sempre più in subbuglio a Palazzo Spada, tanto che qualcuno definisce la situazione addirittura “incandescente”. Che qualcosa si stia incrinando lo sia era capito già dall’andamento delle discussione sulle mense quando alcuni consiglieri di maggioranza avevano votato l’atto presentato dal Movimento 5 Stelle. Ma nelle ultime ore la situazione si sarebbe ulteriormente complicata. 
Se la goccia che ha fatto traboccare il vaso sono state le nomine dei dirigenti, ci sono altre questioni sul tavolo che parte della maggioranza non digerisce. E’ il caso delle mense: mentre la seconda commissione discuteva della questione il sindaco avrebbe prorogato l’appalto all’Ati composta dalla Cns di Bologna e dalla società All foods di Terni. Due consiglieri di maggioranza, Orsini del Pd e Bencivenga di Progetto Terni, hanno chiesto subito chiarimenti e l’accesso agli atti.
Ad agitare le acque, se ce ne fosse bisogno, le voci insistenti di un imminente rimpasto di giunta che – stando a quanto riportato da alcuni organi di informazione – sarebbe stato deciso nel corso di una riunione tra il senatore Rossi, il capogruppo del Pd, Cavicchioli, l’assessore regionale Paparelli e lo stesso sindaco. Come se non bastasse in molti nella maggioranza criticano l’operato della giunta comunale accusata di essere statica.

Intanto ieri  pomeriggio al culmine di una giornata turbolenta in consiglio comunale diversi consiglieri di maggioranza hanno fatto mancare il numero legale. Sono usciti dall’aula Bencivenga, Orsini, Bartolini, seguiti poi da Piccinini e Cavicchioli mentre Ricci, al momento dell’appello, ha dichiarato l’assenza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.