Terni, Aidas, in undici in corsa per l’affitto dell’azienda. Il punto di Cgil e Cisl

TERNI – Si avvia verso la definizione la vertenza Aidas. Undici sono state le richieste di interesse avanzata da altrettanti soggetti per l’affitto del ramo di azienda. Per fare il punto della situazione i rappresentanti della Cgil e Cisl funzione pubblica, Lucci e De Piccoli, hanno incontrato la dottoressa Ottaviani in rappresentanza del commissario, Marcella Galvani, nominata dal Mise.

“L’ incontro – spiegano i due sindacalisti – è stato finalizzato a monitorare lo stato di avanzamento dei lavori dopo la pubblicazione del bando per l’affitto del ramo di Azienda, procedura che ci auguriamo possa far riprendere in via definitiva una delicata attività di assistenza agli anziani non autosufficienti, utilizzando la struttura di Collerolletta. Tale evenienza oltre a chiudere una annosa e critica situazione vedrebbe la soddisfazione di tutte le lavoratrici che con il loro sforzo, volontà e attaccamento al lavoro senza percepire stipendi, hanno permesso di tenere in piedi e dare futuro, per la città ad una storica cooperativa sociale”. Lucci e De Piccoli hanno espresso soddisfazione nel aver appreso che tutti gli 11 soggetti interessati al bando hanno espletato la fase prevista per il sopralluogo della struttura e dei documenti amministrativi, “chiaro segnale – dicono – di un importante interesse alla gestione dell’ attività”. Nello stesso tempo però manifestano preoccupazioni per “l’art. 9 del bando il quale in base ad una nuova normativa prevede la possibilità per i lavoratori dipendenti di Aidas costituitisi in società Cooperativa di esercitare il diritto di prelazione entro 10 giorni dall’aggiudicazione del bando”.

Pur condividendo la ratio legis tendente a reimpiegare personale già dipendente della cooperativa, la preoccupazione di Lucci e De Piccoli nasce dal rischio che “così come formulati i criteri per la definitiva aggiudicazione (in caso di più cooperative che esercitino tale diritto sarà aggiudicataria quella he conta più dipendenti ) , contenuti nel ottavo capoverso dell’ art. 9 potrebbero esporre il bando ad eventuali ricorsi, con conseguenti e prevedibili contenziosi giuridici. Situazione che continuerebbe ad esporre le lavoratrici a continui disagi e tensioni che non favoriscono la delicata attività a cui sono chiamate”.

I due rappresentanti sindacali annunciano di sollevare la questione direttamente al ministero per “evitare qualsiasi situazione che possa inficiare il lavoro svolto sino ad ora”.

Nell’incontro con la dottoressa Ottaviani, Cgil e Cisl hanno chiesto di incontrare tempestivamente il soggetto che risulterà vincitore del bando al fine di stipulare un accordo sindacale migliorativo, in ordine al numero del personale reimpiegabile tenendo conto di criteri che garantiscono trasparenza e equità.

“Rimane quindi nostro interesse esclusivo, che il soggetto vincitore del bando, chiunque esso sia – concludono Lucci e De Piccoli – garantisca, professionalità nella gestione solidità economica, ed applicazione del Contratto di riferimento, elementi indispensabili per poter riprendere in via definitiva tale attività”.

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