Terni Biomassa, audizione della Cecchini a Palazzo Cesaroni. Il presidente Brega: “Costruire un percorso comune per tutelare i cittadini”

PERUGIA – Costruire tutti i percorsi necessari al fine di fermare la riaccensione dell’inceneritore di Terni Biomassa. E’ questo il messaggio uscito dall’audizione della Seconda commissione di Palazzo Cesaroni, riunita in audizione per ascoltare sull’argomento il punto dell’assessore regionale all’Ambiente Fernanda Cecchini. Dall’esponente dell’esecutivo regionale una relazione tecnica sul fronte della procedura, che vede la conferenza dei servizi per lunedì prossimo.

“Spetta alla Conferenza dei servizi il rilascio dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) relativamente all’inceneritore Terni Biomassa, che comunque risulta già autorizzato; la Regione non può entrare in normative di competenza nazionale ed europea, non senza precise relazioni tecnico-scientifiche che accertino un pericolo di inquinamento”, ha detto l’assessore Cecchini. L’impianto, facente capo all’azienda ex Printer, esiste da tempo ed è stato autorizzato dalla Provincia nel 2014. L’azienda fallì e la struttura passò alla Tozzi di Ravenna, che ora è pronta a riaprire, con le pratiche in ordine.  Notevole però la sollevazione politica.

“Non si può autorizzare l’inceneritore – ha detto Fiorini – quando ancora non sappiamo con dati certi quante sono le malattie tumorali sviluppate nel territorio, i problemi legati alla tiroide, il forte incremento degli aborti, ma sappiamo che la popolazione ternana vive con questi problemi e con queste paure. Lo stesso presidente dell’Arpa, Ganapini, ebbe a dire in commissione che Terni è peggio di Taranto, quindi è impensabile accendere un altro inceneritore”. “Non possiamo limitarci a dire che si tratta di un atto tecnico e non di competenza regionale – ha detto Andrea Liberati (M5s) – anche perché dati ce ne sono: un allevamento su quattro fra quelli all’aperto è andato perduto a causa della presenza di diossine, rilevate dall’Arpa, proprio nella zona dell’inceneritore.  Non possiamo permetterci che peggiori la situazione relativamente alla qualità dell’aria e delle acque. Questi signori che attendono l’autorizzazione con impazienza dovranno aspettare”. “Nella città di Terni c’è un problema grosso – ha sottolineato Nevi (FI) – ed è rappresentato dalla rabbia della gente che vede la politica non fare niente. Occorre fare uno studio approfondito, sviluppare il Piano per la qualità dell’aria per il quale è stato previsto un tavolo tecnico mai riunitosi. La gente vede il nulla e non è possibile andare avanti così. Chiediamo pareri legali, vediamo se si può evitare la riaccensione dell’inceneritore, facciamo qualcosa, qualcuno vada dal ministro e gli dica che a Terni abbiamo un problema”.

“Ringrazio l’assessore regionale Fernanda Cecchini per la disponibilità dimostrata nell’accettare l’invito in commissione, chiamata a parlare dell’apertura di un nuovo inceneritore a Terni. Tutte le istituzioni devono far fronte comune per tutelare la salute dei cittadini, un ruolo che deve essere ricoperto in prima persona dai sindaci, ai quali spetta il compito di tutelare la salute pubblica”: così Eros Brega (Pd), presidente della seconda commissione in merito all’audizione dell’assessore circa l’Autorizzazione integrata ambientale per l’impianto di Terni biomassa. “Non è una questione di casacche o di voler contrastare chi fa impresa – spiega Brega – ma di tutelare un territorio già fortemente provato dalle problematiche ambientali. In un momento come questo – continua – in cui serve più togliere che aumentare, l’apertura di un nuovo ‘camino’ sarebbe soltanto una nuova causa d’inquinamento, oltre che causa di rabbia fra una popolazione già provata. Per questo chiedo e auspico un cammino comune di tutte le istituzioni, al fine di trovare la soluzione migliore per i cittadini, tutelandoli e proteggendoli da qualsiasi rischio. Lavorerò per questo – conclude Brega – e mi auguro che il sindaco di terni sia al nostro fianco, impegnandosi per la salute dei cittadini”.

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