Terni: l’ultimo saluto al gip Maurizio Santoloci
TERNI – E’ una chiesa gremita di gente, amici, familiari quella che saluta per l’ultima volta il gip del Tribunale di Terni, Maurizio Santoloci.
Il giudice se ne è andato venerdì notte all’ospedale di Terni. Combatteva da tempo contro una grave malattia.
A ricordarlo ci sono veramente tutti. Tutti i familiari, con la moglie ed i suoi due figli, e tanti amici, colleghi di lavoro. Il lavoro. Maurizio ha dedicato al lavoro un’intera vita, dietro quelle porte di Tribunale, che ormai erano diventate la sua casa.
Una casa dove si respirava sempre un’aria nuova. Non era un giudice come tanti, non era una persona come tante. Metteva sempre del suo in ogni cosa che faceva. Dall’attenzione ai minimi dettagli, alla sua voglia sfrenata di combattere i problemi della città con inchieste portate avanti contro i roghi di rifiuti, le scarcerazioni facili, e tutti i reati legati all’ambiente.
Apriva un varco e metteva sotto i riflettori problemi che purtroppo ci toccano da vicino e che molto spesso sono lasciati da parte e in silenzio. Lui cercava di aprire le menti, era pronto al confronto, al ragionamento e soprattutto all’approfondimento.
Nella sua vita sono stati infatti numerosi i riconoscimenti ottenuti: da membro della commissione ministeriale per la revisione del Testo Unico ambientale, a consulente giuridico di diversi ministri dell’ambiente per le strategie di contrasto alla criminalità organizzata in materia ambientale, nonchè membro dell’osservatorio per i crimini ambientali istituito presso il Ministero dell’ambiente.
Oggi una grande città si sente piccola. E sicuramente conserva un ricordo limpido di chi era lui, quel giudice che tanto ha fatto per il bene di una intera comunità.
