Terni, mense scolastiche: la partita non è chiusa, i comitati l’un contro l’altro

TERNI – I Comitati per la difesa delle mense scolastiche “l’un contro l’altro armati”. Tutto è nato al tavolo di giovedì pomeriggio a Palazzo Gazzoli quando il Cosec, il Comitato servizi educativi, dopo mezz’ora dall’inizio dell’incontro, ha abbandonato la riunione. In merito alle comunicazione del vicesindaco Malafoglia e dell’assessore al bilancio, Piacenti d’Ubaldi, il Cosec dice che “l’unico dato positivo è che le cucine restano in loco, parola di Assessore. Questo punto, dopo mesi di contestazioni iniziate il 21 dicembre 2015 al Consiglio comunale, lo abbiamo ottenuto. Su parola d’onore dell’Assessore”. Il comitato aggiunge però che “la sostanza della partita è ancora in campo”. Dopo aver respinto le accuse di strumentalizzazione politiche arrivate dagli stessi assessori, il Cosec afferma che “gli strumenti tecnici di partecipazione sono uno specchietto per le allodole. Non solo il processo partecipativo è in ritardo, ma si apre e si chiude in piena festività pasquale: 24 marzo – 30 marzo. Eventuali proroghe sono “a concessione di”, per “grazia ricevuta”. Le Istituzioni in uno Stato democratico parlano per “atti concreti”, delibere”.
“Il Co.SEC – si legge in una nota del comitato – con le sue richieste, il superamento della Delibera n° 25/2016 e la sostituzione con due delibere ad hoc, rivendica al contempo la superiorità dello Stato democratico su quello assolutistico “per concessione di” che si riferisce alla concezione assolutistica dello Stato”.
“Se il Comune avesse fatto partire il processo partecipativo nei tempi giusti – continua il Cosec – e su un piano di trasparenza e di rispetto reciproco poteva risparmiarsi i soldi della consulenza e della successiva pubblicazione che, in tempo di tagli sarebbe stato un segnale, con risultati certamente più efficaci e condivisi. Per questi motivi nella riunione di ieri il Co.SEC, ha deliberato di essere presente martedì 29 marzo alle ore 15:00 per l’inizio dei lavori del Tavolo Tecnico alla Siviera”.
Ma la presa di posizione del Cosec non è andata giù al Comitato Commissari Mense secondo cui “gli amici del Cosec ce la mettono tutta per mettersi in mostra e, quel che è peggio, per tentare di mandare tutto all’aria”. Il comitato commissari mense ricorda di aver scritto e presentato ai consiglieri comunali il primo atto di indirizzo per le cucine in loco, di cercare sin dall’inizio il dialogo con l’amministrazione comunale e tutte le forze politiche presenti in consiglio, di mantenere l’attenzione sul diritto dei figli ad avere una refezione scolastica di qualità e a insistere sul mantenimento delle cucine in loco. Ricorda inoltre di essere lo stesso comitato commissari a mantenere il dialogo con l’amministrazione comunale perché la questione non è conclusa, a insistere sulla necessità di mantenere le cucine in loco, ad essere presenti al tavolo “perché vogliamo essere propositivi”.
La presidente, Patrizia Marinelli, in particolare però non ci sta ad essere tacciata con l’epiteto di “venduta” per essere restata al tavolo della trattativa con l’amministrazione.
“Non ci sto io – dice Patrizia Marinelli – come presidente del Comitato commissari mense, né tutti i componenti del Comitato stesso soprattutto di essere offesi da chi pare avere, come qualità prevalente, un rapporto con la tecnologia per diffondere notizie, peraltro in gran parte distorte. Offesi da chi, poi, per poter continuare ad apparire spara a zero ora su un argomento, ora su un altro smentendo se stesso su dichiarazioni fatte qualche giorno prima. Non è forse vero, cari genitori del Cosec, che nel corso della riunione con i capigruppo del consiglio comunale vi siete dichiarati favorevoli ad un aumento delle rette per la refezione scolastica se utile al mantenimento del cotto e mangiato”.
Il Comitato commissari prende le distanze anche dalla petizione di quei genitori, “in particolare della scuola Mazzini, che in modo indipendente e con convinzioni del tutto errate hanno indotto le persone a firmare” il loro documento. “Avendo avuto personalmente modo di constatare che una delle frasi più a effetto per convincere gli avventori era la paventata ipotesi di un raddoppio delle rette – continua la presidente Marinelli – non posso certo tacere sulla totale scorrettezza di chi cerca di cavalcare la cresta dell’onda, sempre sulla pelle dei nostri bimbi”.
Patrizia Marinelli ricorda che il primo punto delle petizione, ossia il mantenimento delle mense in loco, è quello che sin dall’inizio il comitato commissari mense sta portando avanti; che il secondo punto, ossia il blocco dell’iter del nuovo appalto, porterebbe alla sospensione totale del servizio mense; che il terzo punto, l’istituzione del tavolo paritetico, sia già attuato con il tavolo tecnico dal quale il Cosec si è già sganciato.

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