Terremoto, il decreto terremoto ter arriva in Aula a Montecitorio

Al via nell’Aula della Camera la discussione generale sul decreto legge che contiene le misure per far fronte ai danni determinati dal terremoto. Il dibattito impegnerà l’Assemblea di Montecitorio per l’intera mattinata e parte del pomeriggio. Le votazioni sul testo avranno inizio da domani.

“Il terremoto è un banco di prova dell’Italia del futuro – ha detto il presidente della commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci – L’idea di solidarietà, di comunità e di sviluppo che si affermerà nella ricostruzione delle zone colpite dal sisma, infatti, sarà l’idea dell’Italia di domani. Un Paese che, per noi, deve guardare avanti con fiducia e speranza. Per questo il decreto Terremoto varato dal Governo, che oggi approda in Aula alla Camera rafforzato dall’approfondito esame svolto in Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici, punta non solo a ricostruire e sostenere le comunità, ma anche a rilanciare l’economia locale per garantire un futuro a quei territori. A partire dal recupero e dalla giusta valorizzazione dei beni culturali. Il provvedimento, di cui è relatrice la collega Braga, contiene misure importanti su questi fronti ed è stato ulteriormente arricchito dal lavoro di tutti i gruppi i politici”.

“Tra le novità più rilevanti introdotte in Commissione la misura da me proposta grazie alla quale tutta la quota dello Stato dell’8×1000 sarà destinata, per 10 anni, alla ricostruzione e al restauro dei beni culturali distrutti o danneggiati dal sisma. Si tratta di circa 150/200 milioni l’anno che garantiranno una fonte certa e sicura di finanziamenti, due miliardi in dieci anni. Una proposta che sin dall’inizio ha incontrato il parere favorevole anche del Ministro Franceschini e del governo. Quello dei beni culturali è uno dei settori più colpiti: solo le chiese distrutte o danneggiate sono oltre milleduecento. Parliamo di siti di alto valore artistico, storico, architettonico contenenti opere d’arte di pregio. Dalla necessità di ripristinare quei beni e quei luoghi, fondamentali per l’economia oltre che per la nostra identità, nasce un’opportunità per il lavoro, le imprese, le università. Un grande laboratorio di restauro, cultura e innovazione diffuso sul territorio; importante per l’Italia e l’Europa. Un segnale importante di fiducia e di speranza per affrontare le sfide del futuro”, conclude Realacci.

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