Tk-Ast, Sassoli: “Il commissario europeo disponibile ad esaminare il dossier”

TERNI – “Il Commissario europeo all’Industria, Nelli Feroci, è disponibile ad esaminare il dossier Ast e ad adoperarsi affinché il suo successore dia massima priorità alla questione, che non riguarda solo il futuro industriale di una regione ma del nostro sistema-paese.

Siamo in una fase drammatica per l’economia ternana e umbra. Se dovesse passare il piano presentato dall’Ast si perderebbero centinaia di posti di lavoro e si incrinerebbe un pezzo fondamentale dell’industria di qualità italiana”. Lo ha assicurato il vicepresidente del Parlamento Europeo, David Sassoli (Pd) all’assemblea convocata dai segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, questo pomeriggio a Terni per analizzare la vertenza Ast.

“Far finta che vi sia una posizione dominante nel settore dell’industria di qualità – ha aggiunto – significa impoverire le possibilità dell’Europa di competere nei mercati globali. E’ anche un problema dell’imprenditoria italiana che non è in grado di fare sistema a differenza dei tedeschi e dei francesi”.

Sassoli ha detto che “Se perdiamo anche il sito di Terni sarà difficile pensare che il sistema industriale italiano possa essere un pezzo del rilancio dell’economia del paese. Serve subito un nuovo piano industriale, partendo dal giudizio netto formulato dal ministro Guidi secondo cui quello presentato dall’azienda è irricevibile”.Intanto altre 4 ore di sciopero sono state proclamate dalle Rsu per lunedì dalle 15 alle 19. I lavoratori hanno deciso di proseguire la mobilitazione in risposta a quella che hanno definito “l’ultima azione unilaterale” da parte dei vertici aziendali in merito al non riconoscimento dell’accordo tra le parti per la gestione della cassa integrazione ordinaria e dopo il prolungamento della fermata estiva, a causa di calo degli ordini e riduzione dei costi.

Le rsu giudicano “false” le motivazioni dell’azienda relative alla fermata in quanto “non è sostenibile a distanza di pochi giorni che un’azienda di questa dimensione possa nel rapporto con i clienti cambiare completamente strategia, con scelte che vanno come sempre a discapito dei soli lavoratori”.

 

 

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