Trafomec, iniziato il presidio degli ex lavoratori davanti fabbrica, l’azienda minaccia la cassa

TAVERNELLE – E’ in corso da stamani un presidio degli ex lavoratori Trafomec davanti ai cancelli della fabbrica a Tavernelle. La protesta ha come obiettivo lo sblocco della vertenza e il pagamento delle spettanze attese dai lavoratori. L’iniziativa – annunciano i sindacati di categoria Fiom Cgil, Fim Cisl e Ugl metalmeccanici – proseguirà ad oltranza

Gli ex lavoratori chiedono il pagamento degli 80mila euro di buonuscita più le spettante a partire da tfr. Soldi che, in base all’accordo firmato nel 2014, avrebbero dovuto cominciare ad arrivare già da agosto dello scorso anno ma di cui, a tutt’oggi, non si vede traccia. In mezzo si colloca il fallimento della Trafo Italia e la società Trafomec Erurope, che ha mantenuto lo stabilimento di Tavernelle, ha firmato una clausola di salvaguardia per il pagamento delle spettanze se Trafo Italia non avesse ottemperato. Questo pagamento che ammonta a circa mezzo milione di euro sarebbe stato bloccato dal tribunale fallimentare di Milano.

La situazione nei giorni scorsi è stata portata anche all’attenzione del prefetto di Perugia.

Intanto oggi, mentre era in corso l’assemblea dei lavoratori, all’esterno della fabbrica, sotto una pioggia battente, proseguiva il presidio degli ex lavoratori, che attendono il rispetto degli accordi presi, il management della Trafomec europe ha messo in atto una intimidazione senza precedenti, che le organizzazioni sindacali respingono in maniera netta.

Le organizzazioni sindacali sono venute a conoscenza dell’intenzione dell’azienda, in caso di mantenimento del presidio degli ex dipendenti davanti ai cancelli, di far ricorso alla cassa integrazione, minacciando addirittura la sospensione dell’attività produttiva.

“Si tratta di una chiara intimidazione – commentano Fiom, Fim e Ugl – che punta a mettere i lavoratori attualmente occupati contro quelli che rivendicano giustamente i loro diritti e le loro spettanze. Siamo al paradosso – proseguono i rappresentanti sindacali – di un’azienda che non rispetta gli accordi e al tempo stesso gioca al massacro sulla pelle dei lavoratori. Non siamo disponibili ad accettare questo tipo di atteggiamenti che vanno contro la dignità delle persone. Continuiamo a rivendicare – proseguono Fiom, Fim e Ugl – il semplice rispetto degli accordi, per fronteggiare una situazione ogni giorno più drammatica per decine di famiglie che si ritrovano da mesi senza reddito. La realtà è che se l‘azienda dovesse chiudere il sito di Tavernelle, questo non sarà certo per due giorni di presidio ai cancelli, ma per l’incapacità di un management che ha dimostrato totale inadeguatezza a misurarsi con la complessità del mercato nella crisi. A questo punto – concludono i sindacati – si rende necessario un intervento immediato dell’assessore Riommi per la Regione dell’Umbria”.

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