Trasimeno, 20 milioni di euro di deficit e indebitamento della Comunità montana minacciano le casse dei Comuni

Una vera e propria bomba si sta abbattendo sui comuni del lago Trasimeno. O meglio rischia di abbattersi se non ci saranno novità nelle prossime settimane soprattutto nella definizione dei criteri per la ripartizione del debito. Una situazione drammatica che ha spinto il Commissario liquidatore Domenico Rosati a dare l’ultimatum, con una lettera del 1 agosto indirizzata a tutti i Sindaci dell’ ex Comunità Montana del Trasimeno- Medio Tevere e alla Regione dell’ Umbria. Una lettera dettagliata, che ricostruisce la drammatica situazione finanziaria dell’ente, fino al blocco ormai totale della tesoreria.

La Comunità Montana al 31 dicembre del 2016 presenta un disavanzo di bilancio pari a 4 milioni e 846 mila euro. A questo buco vanno aggiunti i mutui contratti per 10 milioni e 607 mila euro. Oltre 15 milioni di euro tra deficit e indebitamento ma non basta. Infatti alla voce entrate sono stati iscritti residui vecchi per 3 milioni di euro, in teoria crediti, ma con il forte rischio che siano crediti non esigibili. Da un lato si tratta di servizi di manutenzione del verde verso il Comune di Perugia, per circa 663 mila euro, ma non riconosciuti dai vertici di Palazzo dei Priori. Poi c’è una vicenda legata ad un decreto ingiuntivo di pignoramento delle quote della società ” Collebello” per oltre 2 milioni e 500 mila euro. Sommando tutte queste voci la cifra sale sopra i 20 milioni di euro tra deficit, indebitamento e potenziali crediti non esigibili. Una cifra da brividi che può seriamente mettere in difficoltà i Comuni dell’ ex Comunita Montana del Trasimeno-Medio Tevere che comprende Castiglion del Lago, Città della Pieve, Collazzone, Corciano, Deruta, Magione, Marsciano, Paciano , Panicale , Piegaro, Passignano sul Trasimeno, Torgiano, Tuoro.

Una vicenda che rischia di “scaricarsi” sui bilanci dei Comuni interessati, che potrebbero essere chiamati a ripianare i debiti con conseguenze pesanti. Ma i Sindaci annunciano di non avere alcuna intenzione e sono già sulle barricate. Ritengono che le responsabilita’ sono di altri , a loro non puo’ essere imputato nulla e chiamano la Regione ad assumere iniziative adeguate.

Lo stesse liquidatore Domenico Rosati, nella lettera inviata, ricorda che le “eventuali alienazioni patrimoniali non saranno in grado di ripianare completamente le passività accumulate nel corso degli anni”. Ricorda, infatti, lo stesso Rosati che “alcune delle previsioni di entrata effettuate, cinque anni orsono, non sono più realizzabili, visto l’andamento del mercato immobiliare tanto che le aste fatte sono andate ripetutamente deserte “.

Preoccupazione c’è , inoltre, per il vivaio di Pietrafitta ( realizzato in un’area oggi compromessa dal punto di vista ambientale) e per gli immobili di Monte Tezio, Lupaia e l’ area industriale di S.Andrea delle Fratte. Una situazione  complicata che sta portando al mancato rispetto delle scadenze di pagamento relativamente alle diverse posizioni debitorie dell’Ente: mutui, fornitori, esposizioni per anticipazioni di tesoreria.  Una vera e propria voragine, con i Sindaci pronti ad intraprendere iniziative di ogni tipo per mettere a riparo i propri bilanci dal rischio di essere chiamati a saldare il pesante disavanzo dell’ ex Comunita’ Montana del Trasimeno-Medio Tevere.

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