Tributi a Terni, la giunta approva le aliquote Imu, Tari e Tasi, è subito rebus

TERNI – Il rebus tributi è servito. Con una delibera adottata la scorsa settimana la giunta comunale di Terni ha approvato le aliquote di Imu, Tari e Tasi ma c’è da studiare e molto per capirci qualcosa. Nelle 58 pagine in cui si articola l’atto viene indicata tutta una serie di conteggi e di criteri che diventa davvero difficile, a meno che non si mastichi un po’ la materia, capire se a settembre ci sarà o no la stangata.

La delibera è un atto propedeutico alla decisione finale che sarà assunta dal Consiglio comunale e sarà oggetto d’esame da parte dei consiglieri, con tutta probabilità, al rientro dalle ferie e prima dell’approvazione del bilancio di previsione 2014. I tempi dell’approvazione finale non sono un dettaglio secondario perché da quelli scaturirà il calendario dei pagamenti.

La delibera 19 del 6 agosto, pertanto, detta una linea, all’interno della quale il Consiglio comunale sarà chiamato ad esprimersi, e soprattutto introduce i nuovi tributi che sono scaturiti dalla legge di Stabilità 2014. Per la prima volta fa la sua comparsa l’Iuc, Imposta unica comunale, all’interno della quale trovano applicazione l’Imu per la detenzione degli immobili (la prima casa e le sue pertinenze per ora restano fuori dalla tassazione), la Tari per il servizio rifiuti e la Tasi per i servizi indivisibili. Ciascuna con conteggi e sconti diversi. Da una parte, infatti, l’amministrazione comunale prevede innalzamenti rispetto alle aliquote proposte dalla normativa nazionale, dall’altra introduce forme di detrazione che dovrebbero agevolare le fasce più deboli.

Per l’Imu viene sostanzialmente confermato quanto già introdotto negli anni precedenti. Per la Tari, che aggiorna la Tares, si fa riferimento a un regolamento proposto dall’Asm il quale prevede che per la prima rata (quella pagata a marzo) l’aliquota resti invariata rispetto al 2013, per il conguaglio di settembre invece si deve attendere la decisione del Consiglio comunale. A questo proposito va segnalata la presa di posizione della Federconsumatori che, per evitare brutte sorprese ai contribuenti, ricorda che “con la vecchia giunta eravamo rimasti che la Tari del 2014 non avrebbe subìto alcuna variazione rispetto alla Tares 2013”.

Del tutto nuova invece è la Tasi, la tassa sui servizi indivisibili, vale a dire l’illuminazione pubblica, il verde pubblico, la viabilità e la circolazione stradale, la polizia municipale, i servizi anagrafici. Servizi che al Comune costano 20.066.115,69 euro che dovrebbe essere coperti, appunto, con la Tasi. In realtà la giunta ha previsto per questa tassa un gettito di poco più di 8 milioni, per una copertura delle spese pari al 41%.

All’imposizione si arriva per gradi e attraverso diverse possibilità di detrazione. Andranno distinte le abitazioni principali da quelle secondarie con relative pertinenze. Per gli immobili classificati da A/2 a A/7 è prevista l’introduzione di detrazioni a seconda della rendita catastale. Per rendite inferiori a 216,45 euro, ad esempio, la detrazione coprirà l’intero onere dell’imposta. Più sale la rendita maggiore è l’aliquota. Su questa andranno comunque applicate le detrazioni in base al reddito e alla composizione del nucleo familiare.

Insomma, moltiplica di qua e sottrai di là, le nuove aliquote rischiano di tradursi in un bel tormento per proprietari immobiliari e commercialisti.

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