Umbria Mobilità, il Riesame conferma il sequestro dei soldi della Regione

PERUGIA – I soldi sequestrati sui conti della tesoreria della giunta regionale, nell’ambito dell’inchiesta su Umbria Mobilità, restano congelati. Il tribunale del Riesame rigetta il ricorso e, nell’ordinanza firmata dai giudici Narducci Semeraro e Cataldo stabiliscono anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese di procedimento.

Secondo il pubblico ministero Manuela Comodi i sei milioni congelati corrispondono a quanto erogato dal ministero, considerati i ricavi delle aziende del trasporto locale. Soldi ottenuti però, secondo l’accusa, grazie a dati falsi di un’azienda in crisi. I responsabili, sempre secondo la Procura, sarebbero Lucio Caporizzi, la segretaria Lucilla Pittoni, Franco Viola e il direttore generale di Fs, Renato Mazzoncini, iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato.

Solo con i dati alterati, secondo la Comodi, l’Osservatorio si è convito a concedere i sei milioni di euro che invece non sarebbero dovuti essere erogati. E intanto i soldi restano fermi.

 

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