Università, inaugurazione con veleno per l’anno accademico. Il Rettore: “Eredità pesante”

PERUGIA – Inaugurazione polemica quella dell’Anno accademico dell’Università degli Studi di Perugia. Polemica e velenosa per i macigni che il Rettore Franco Moriconi si è tolto verso il Governo nazionale e la precedente amministrazione dell’Ateneo ma anche per la tirata contro la classe politica lanciata da Piercamillo Davigo, neopresidente dell’Associazione nazionale magistrati. Sotto tiro del Rettore c’è la politica nazionale, “sconsiderata” . Troppo pochi gli investimenti nell’Università: a fronte di un aumento negli altri Paesi, l’Italia ha ridotto i fondi del 9,9 per cento. “E’ ora di dire basta e di porre fine a un vaniloquio politico che maschera un’azione sconsiderata nei confronti dell’intero sistema universitario nazionale, che a volte ci appare quasi come irrisoria e di scherno nei confronti di un’istituzione dal cui funzionamento, invece, dipende il futuro della nazione”.

Le questioni aperte sono lo sforamento dell’indicatore economico ministeriale dell’80 per cento e la questione del personale precario. “Lo sforamento dipende dalla contrazione degli introiti relativi alle tasse, causato – ha detto Moriconi – dalla progressiva e consistente diminuzione degli studenti, a fronte di spese fisse non ulteriormente contraibili. Alla luce di questo dato, e delle sue perniciose conseguenze, il rammarico per il troppo silenzio che circondò il progressivo e incontrastato calo degli studenti, si trasforma in rabbia perché ad oggi, nel momento in cui le conseuenze di quella dissennata politica hanno preso corpo, che la nostra Istituzione, in primo luogo, ma anche il territorio, pagano le dolorose conseguenze. Deve essere chiaro come questa situazione sia in gran parte una delle più gravi eredità lasciate dall’Amministrazione precedente che condusse, specie negli ultimi anni, una politica imprevidente, i cui effetti oggi brillano per la loro gravità”.

In questo quadro gli sforzi dell’Università sono altissimi: raggiunti gli obiettivi del Piano Triennale ma c’è la questione, enorme, dei precari. Creati però 92 posti da professore associato. Avviate nuove forme di tutorato per ridurre gli studenti fuori corso, migliorata la qualità dell’offerta didattica. Nonostante il quadro nazionale, gli iscritti al primo anno dell’Università aumentano, raggiungendo i 6063 nell’anno 2015-2016. Sottolineato dal Rettore il carattere di presenza capillare dell’Ateneo sul territorio con 10 corsi di laurea a Terni, Narni, Assisi e Foligno. 13 corsi di laurea consentono il conseguimento del doppio titolo, italiano e straniero. Istituito un servizio di ascolto e sostegno per gli studenti denominato “Focus”. Costituito il laboratorio elearning dell’Ateneo. Importanti i risultati anche sul fronte della ricerca. Diverse le iniziative in arrivo: dal rilancio del circolo Bambagioni alla collaborazione con Comune, Regione e Residence Chianelli per un asilo nido destinato a figli di studenti e del personale dell’Università.

Le conclusioni sono state affidate al presidente dell’Anm, che ha scelto la platea perugina per un intervento a tutto campo sulla corruzione e sull’inadeguatezza delle leggi. “La corruzione è una delle cause della tensione tra sistema politico e potere giudiziario. Una volta – ha detto – in una trasmissione, mi chiesero se c’era un modo per abbassare la tensione tra politica e magistratura: io ho risposto ‘basterebbe che smettessero di rubare’”. L’armamentario delle leggi attuali, per Davigo, è inefficace. L’idea sarebbe quella di “accentuare il carattere premiale, estendendo a questi reati le normative previste per il crimine organizzato e usare le operazioni sotto copertura”.

 

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