Università, Moriconi: “Sono contento dell’Ateneo che lascio”

PERUGIA – “Sono contento dell’Universita’ che lascio”. È il rettore Franco Moriconi ad introdurre l’inaugurazione dell’Anno accademico dell’Università degli studi di Perugia, alla presenza del ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti. Un intervento commosso, concluso dalla voce rotta dal pianto, in quanto conclusivo del suo mandato alla guida dell’Ateneo e alla vigilia di una campagna elettorale con molti candidati. 

“E’ opportuno iniziare a non esportare più i nostri ricercatori ma le nostre idee”, ha detto Moriconi, spiegando i “traguardi” e i “crucci”. E ai candidati: “Sono contento che la rosa dei candidati sia ampia e varia, segno della crescita dell’Ateneo. Auspico che ci si occupi di università e non un clima avvelenato da ultima spiaggia. Chi si avvicinasse con atteggiamento padronale all’ateneo compierebbe un danno. Mi auguro una ventata di aria fresca. Spero in un pensiero giovane che abbia la voglia di partecipare alla costruzione del futuro”. 

Moriconi ha parlato dei risultati, dai nuovi corsi di studio alle certificazioni ufficiali Censis e Anvur, “segno evidente che l’Università ha saputo innovarsi”.

Degno di nota l’intervento di Alessandro Biscarini, il presidente del consiglio degli studenti, che con l’espediente di una mail ricevuta, non ha lesinato critiche al sistema università e al pubblico che sovvenziona imprese che non producono lavoro. “Questa lettera è anche la mia lettera.  Ringrazio l’università per avermi insegnato il dubbio. Nobilitiamo la nostra storia. Non stiamo scegliendo il rettore ma siamo chiamati a scegliere il modello di società. Non rimanete in silenzio, fare le risposte a queste generazioni”.
E dal ministro la lode al “pluralismo dei saperi. La cultura scientifica è dirimente nello sviluppo a livello mondiale. I due ambiti, scientifico e umanistico, devono completarsi. Il sapere deve essere multiforme: l’apprendimento è multi disciplinare. Il cammino di formazione e’ continuo e incessante. Da qui deve partire il nuovo rinascimento dell’Italia e dell’Europa. Serve eccellenza nei vari settori. Questo si ottiene facendo sistema. L’università è un luogo privilegiato. Senza formazione non possiamo essere liberi. Siete un punto di riferimento unendo innovazione e tradizione. Mi complimento con voi. Fondamentale l’internazionalizzazione. Abbiamo il dovere di essere sempre protagonisti”