Ciclismo, Mattia De Marchi trionfa al Memorial Radicchi

Tutto secondo le previsioni. Ha riscosso un grande successo la sesta edizione del Memorial Matteo Radicchi, corsa ciclistica riservata agli Under 23 che si è svolta sulle strade di Gubbio, intitolata all’omonimo ciclista della Gubbio Ciclismo Mocaiana prima e della Us Fracor poi, scomparso prematuramente in un incidente stradale a 20 anni. Grandissima l’affluenza di pubblico in Piazza Quaranta Martiri, come del resto tutti auspicavano; merito ancora una volta di un’impeccabile organizzazione da parte degli Amici del Bar di San Marco e altri volontari guidati da Alessio Binacci e Alberto Longo. Per la cronaca la vittoria è andata a Mattia De Marchi del Ct Friuli, che ha preceduto l’atleta della Fracor Michael Delle Foglie, ex tra l’altro della Gubbio Ciclismo Mocaiana; sul gradino più basso del podio è finito Giuseppe Brovelli del Gragnano Sporting Club. A premiare gli atleti sono stati il numero uno della Federazione Ciclistica Italiana Comitato Umbro Carlo Roscini e il sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati. E’ stata come detto una serata memorabile, iniziata alle ore 18 in Piazza Grande con i circa 140 atleti che si sono ritrovati in Piazza Grande per la firma e l’assegnazione del numero di gara. Un’ora dopo lo sparo dello starter, a seguito del quale la carovana ha affrontato i die giri previsti nell’hinterland delle campagne eugubine, con la novità come annunciato anche nei giorni precedenti, dell’esclusione della salita di Monteluiano, in favore di una gara totalmente pianeggiante e più adatta ai velocisti che non a scalatori. Cosa che ha preceduto l’arrivo nel circuito cittadino (ore 20,15), ripetuto per 35 volte. Lo scossone significativo si è registrato a sei tornate dalla conclusione, quando Brovelli, Delle Foglie e De Marchi si sono staccati dal resto del gruppo rendendosi protagonisti di una volata mozzafiato. A spuntarla, praticamente al fotofinish, proprio De Marchi, capace di aggiudicarsi la prestigiosa kermesse alla sua prima partecipazione. Una vera impresa, non c’è che dire.

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