Perugia, Bisoli: “Che ricordi a Cesena, ma voglio vincere”

Cinque stagioni coincise con tre promozioni e una difficile salvezza. Per Pierpaolo Bisoli un tuffo nei ricordi, ma alla fine conterà, come è giusto che sia, fare i propri interessi, pur senza dimenticare quello che è stato: “Non so ciò che mi aspetterà, spero di aver lasciato un bel ricordo. È innegabile che per me non sia una partita come tutte le altre. A Cesena sono stato benissimo, ho un ricordo bellissimo di tutti, ma è chiaro che dopo l’emozione iniziale dovrò pensare al mio Perugia, che durante la settimana si è allenato benissimo. Siamo sulla strada giusta, le stesse emozioni provate in Romagna vorrei riviverle qua. Frizioni con i dirigenti? “Ho sempre cercato di fare al meglio il mio lavoro, può piacere o non piacere. Ho sempre avuto un rapporto schietto con tutti, ma come detto è la partita del Perugia, in cui cerchiamo questo benedetto salto di qualità. In più avremmo 1500 tifosi, un seguito da squadra medio alta di serie A. Inoltre credo che il lavoro venga apprezzato se si è persone leali e io ho cercato sempre di esserlo”. Domani si andrà a Cesena anche con Bianchi e Molina: “Verranno con noi, hanno svolto tutto l’allenamento. Dovrò valutare se farli partire dall’inizio oppure no. Quando non ti alleni con la squadra, perdi i ritmi ma dovranno farsi trovare pronti perchè siamo tutti titolari e riserve. Ho visto tutti concentrati, intenti a prendere confidenza con il 3-5-2. Abbiamo lavorato molto sull’attacco alle seconde palle e i progressi sono evidenti”. Partita difficile anche sul piano tecnico: “Il Cesena era una candidata a vincere il campionato. Hanno fatto 31 punti su 39 in casa, non dobbiamo farci condizionare e avere le difficoltà avute a Vercelli. Il Manuzzi è una roccaforte, per squadra e pubblico. Dobbiamo cercare di ribattere colpo su colpo e non essere passivi”. In attacco con Ardemagni ci sarà Aguirre, giocatore su cui Bisoli spende parole davvero positive: “Si sposano bene, l’unica cosa è trovare le alchimie giuste perchè Agui è più anarchico. Deve saper doalogare meglio con il compagno di reparto e con i quinti. Abbiamo uno stoccatore, che non si vergogna a tirare anche fuori dallo stadio e ci può stare. In allenamento ha fatto dei passi in avanti, ha curato di più le distanze visto che, avendo lavorato sul sintetico, abbiamo abbassato l’intensità. Sono felice perchè porta un tasso tecnico importante”.

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