Perugia, Bisoli contro il suo passato: “Con il Cesena sarò emozionato ma devo vincere”

Per Pierpaolo Bisoli l’emozione di sfidare il suo passato sarà grande, ma solo prima del fischio di inizio. Poi, come la classifica impone, è giusto che ognuno faccia i propri interessi, anche perchè il momento per i grifoni è troppo delicato per poter pensare diversamente. “A Cesena ho passato quattro anni indimenticabili – ha detto Bisoli nella consueta conferenza stampa della vigilia – in cui ho vinto due campionati e ottenuto una salvezza che vale molto per diversi motivi. Ma quando scenderò in campo sarò quell’animale in cerca di risultati. I tifosi mi sono rimasti nel cuore ma devo vincere soprattutto per rispetto di loro stessi. Spero qui a Perugia, che è una realtà che ho preso molto a cuore, di ricreare lo stesso binomio. Serve pazienza per creare qualcosa che sia duraturo”. Il compito però sarà reso ancor più complicato da due defezioni importanti, vale a dire quelle di Salifu e Rossi: “Il primo starà fuori 25-30 giorni, avendo rimediato uno stiramento al flessore destro. E pensare che lo stavo cambiando. Il secondo ne avrà per una settimana. Ma ho il dovere di non lamentarmi e di non piangermi addosso, ma di trarre il meglio dai venti che porterò domani”. Per il tecnico non manca molto per raggiungere i livelli da lui richiesti: “Siamo sulla strada giusta, ma dobbiamo solo andare a cercare quel pizzico di fortuna che ci manca per sistemare la classifica. Con pazienza sono convinto che questo lo faremo. Creiamo quattro cinque situazioni importanti a partita, sarei preoccupato del comtrario”. Alle assenza si aggiungono però recuperi che possono essere importanti: “Filipe ha recuperato, Alhassam lo portiamo per fare numero avendo svolto un allenamento e mezzo. Sicuramente è sulla strada del recupero”. Bisoli non vuole tuttavia sentire di partita decisiva: “Se lo fosse il campionato durerebbe sei giornate. Ma non è così. La serie B è questa: tutte le situazioni che sembrano facili diventano difficili e viceversa. Ho il dovere di tenere il morale alto tutte le settimane. I punti non sono tantissimi ma può succedere. Mi interessa di essere in una buona posizione a maggio, non certo adesso”. Previsto domani l’impiego di alcuni giovani: “L’abito migliore è quello che ti fa vincere. Giudicare la squadra dopo sole quattro partite è un po’ superficiale, manca solo il gol. Abbiamo diversi giovani interessanti, come Drole, Zebli, Zapata che rientre a Boscolo. Qualcuno partirà forse dal 1′”. Ma quale sarà la chiave tattica per fermare i romagnoli? “Sicuramente non dargli spazio, visto che possono diventare micidiali. Bisogna togliergli palla, creare superiorità numerica e andarli a cercare quando si sbilanciano”. Formazione tutta da inventare ovviamente, anche se non mancano le certezze: “Le assenze non condizioneranno l’assetto. Rizzo gioca, disperde molte energie in partita ma ha una capacità di recupero notevole. Anche oggi era dei più brillanti. Lanzafame sta facendo un grandissimo campionato, ha un autonomia di circa 60-65 minuti e spesso lo tolgo per primo perchè gli chiedo molto sacrificio. Rispetto al ritiro gli manca la qualità dell’ultimo passaggio. Ho il dovere di proteggerlo anche fisicamente”. Infine, il tecnico emiliano, a chi dice che sia già in discussione, ha voluto replicare così: “Recepisco e vado avanti per la mia strada. Mi spiace solo che a La Spezia non sia stato risaltato il gioco del Perugia, che ha schiacciato con raziocinio l’avversario nella sua metà campo per evitare di prendere il secondo gol”. Bicchiere sempre mezzo pieno quindi, ma una cosa è certa: domani servono i punti, a prescindere dalla qualità dell’avversario che si presenterà di fronte al Grifo

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