Perugia, il bilancio finale del mercato: il capolavoro è aver tenuto Di Carmine

Sarà un Perugia più forte di quello dello scorso anno? Soltanto il campo lo dirà, ma le prospettive sembrano buonissime. Le prime partite ufficiali hanno dato risposte assolutamente confortanti, con un’identità precisa di gioco già mostrata e soprattutto tanta qualità, unita ad una certa decisione nel mettere la palla in fondo al sacco. I colpi più importanti messi a segno in questo senso sono quelli di Cerri e Falco, che vanno ad arricchire un reparto già forte composto da Choe, Han, Terrani e Frick, senza ovviamente tralasciare Di Carmine.

Proprio sull’attaccante fiorentino si sono concentrate le maggiori attenzioni, avendo ricevuto la corte del Palermo prima e (soprattutto) del Parma poi. Proprio il club ducale si era fatto sentire con maggior decisione, arrivando ad offrire 1,5 milioni al Perugia, salvo poi ripiegare su Ceravolo del Benevento, costato il doppio. E’ questo sicuramente il colpo grosso del Perugia, non essersi privati di un giocatore importante in fatto di qualità ed esperienza, che lo scorso anno ha superato la doppia cifra nonostante gli infortuni.

L’unico dubbio rimane sul settore di sinistra della difesa, non avendo sostituito Di Chiara con un elemento importante, scegliendo il ’98 Coccolo, giocatore di sicuro avvenire, e il romeno Berci, esterno offensivo all’occorrenza impiegabile basso. Ci sono altri giocatori in grado di ricoprire quel ruolo, come Belmonte, Zanon e Pajac, ma giocare con giocatori adattati per un intero campionato potrebbe comportare una certa percentuale di rischio.

Bene infine le cessioni, con tutti gli esuberi piazzati, cosa che a Goretti non è mai riuscita sino ad ora. Hanno rescisso Guberti, trasferitosi a Siena, Alhassan e Joss, ancora in cerca di una sistemazione, e Rizzo, trasferitosi alla Salernitana.

Che voto dare? Difficile dirlo senza il verdetto del campo, a cui affidiamo senza sbilanciarci tutte le dovute risposte.

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