Sir Conad, lo Zar attende Ravenna: “Non possiamo fallire. Il futuro? Non ci penso”

Archiviata la felice parentesi europea per la Sir Safety Conad Perugia è tempo di rituffarsi in Superlega.  Contro Ravenna i Block Devils si giocano buona parte delle possibilità di proseguire il sogno scudetto e all’antivigilia del decisivo spareggio in programma al Palaevangelisti alle ore 18 e la presentazione è affidata ad Ivan Zaytsev.

Il clima, nonostante la situazione di precarietà, è sereno: “La tranquillità è all’ordine del giorno. Abbiamo avuto uno scontro diretto in Champions che abbiamo superato bene, ora c’è un dentro o fuori con Ravenna da vincere assolutamente. La sconfitta di domenica scorsa non dico abbia acceso un campanello d’allarme ma ci ha rimesso con i piedi per terra ed essere consapevoli di essere battibili. Dobbiamo sfruttare questa opportunità nel migliore dei modi”.

Lo Zar ha poi parlato di cosa è andato storto cinque giorni da al Pala De Andrè: “Abbiamo commesso tanti errori, specie in battuta. Io per primo, visto che ne ho fallite otto. Sono sbagli sul piano tecnico non giustificabili, perchè se il pallone esce di qualche centimetro ci può stare, se va in rete qualche problema c’è. Non abbiamo sottovalutato la partita, visto che vincerla ci avrebbe consentito di avere qualche giorno di riposo in più. Ci hanno messo sotto pressione con le loro battute”.

Si punta ad arrivare al top della preparazione in questo periodo: “Abbiamo riprogrammato il lavoro fisico. Siamo l’unico sport in cui ognuno di noi deve rendere al massimo sul lunghissimo periodo. È normale che ci siano dei cali. Vogliamo arrivare al meglio nell’ultimo mese. Penso che la squadra stia bene sul piano fisico e mentale. Giocare partite di questo tipo può aiutare sotto l’aspetto della concentrazione”.

Il presidente Sirci, ad un settimanale, ha paragonato la possibile eliminazione con Ravenna ad una Corea: “Sarebbe una disfatta per tutti – ammette lo spoletino – ma onestamente non ci vogliamo nemmeno pensare. Ci teniamo ad andare avanti. La battuta? È un fondamentale importante, ma l’indice di come si approccia alla gara è la difesa. Non dobbiamo fare drammi se il servizio non dovesse funzionare al cento per cento”.

Ma Zaytsev come si trova nel ruolo di schiacciatore: “Mi trovo sempre meglio, Bernardi mi ha aiutato molto essendo stato un grande interprete del ruolo. Non lo faccio a malincuore, sono un professionista e voglio vincere le sfide quotidiane. Se ho nostalgia per quello di opposto? Un pochino sì, è innegabile. Ma qui mi trovo davvero bene e solo per Perugia potrei decidere di rimanere schiacciatore”.

Su futuro e nazionale: “Al momento non penso a quello che verrà. Ci sono ancora partite importanti ed energie mentali da convogliare. Alla nazionale inizierò a pensare quando finirà la stagione. Le cose si sono sistemate e ció non può distogliere dagli obbiettivi da raggiungere a Perugia”.

Ottimo il rapporto con Bernardi: “Vuole trasmetterci il suo credo di sportivo vincente. È uno che non molla mai e che vuole raggiungere la vetta e cercare di rimanerci. Ci siamo conosciuti nel 2009 ai Giochi del Mediterraneo e avevamo entrambi un carattere fumantino, poi abbiamo fatto il nostro percorso. Ha grandi meriti per i successi raggiunti da noi quest’anno”.

Una panoramica sui possibili prossimi avversari: “Trento è una squadra che ha un po’ di difficoltà. Anche Verona vuole fare un processo di crescita e credo che alla fina abbia fatto un bel campionato. In ogni caso bisognerà stare attenti ad entrambe”.

Meglio lo scudetto o la Champions? “Dovessi scegliere preferirei la Champions. Ti confronti con le migliori squadre d’Europa. Giocheremo ora contro i russi del Lokomotiv, avversario tosto, molto fisico. Insomma, dovremo stare attenti”.

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